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"Stazione di Smn? Labirinto in sedia a rotelle"

Una madre disabile sul suo blog ha raccontato le peripezie che domenica mattina ha dovuto effettuare a Santa Maria Novella. Era in città per una gita

Foto dal blog mammahalerotelle.com

Sofia è una mamma di tre figli che dal 2013 è seduta su una sedia a rotelle a causa della sclerosi multipla.

La donna ha deciso di affrontare la malattia aprendo anche un blog dove racconta le peripezie che un disabile si trova ad affrontare quotidianamente, a causa delle barriere architettoniche.

Come le è successo domenica mattina quando ha deciso di venire con la sua famiglia di venire a Firenze per una gita in centro: "Maledetta me e quando ho pensato al treno - ha scritto la donna - Perché la stazione di Santa Maria Novella a Firenze è un labirinto se devi ripartire e arrivi dal Duomo. Se sei in sedia a rotelle poi, armatevi di pazienza e anche un po’ di ironia. E magari sedia a motore o spingitore dotato di fiato e gambe". 

"Nel dettaglio - ha ripreso - Arriviamo dalla piazza del Duomo, marciapiede lato Santa Maria Novella. Dall’altra parte stanno facendo dei lavori e il marciapiede è impossibile da usare. Attraverso la strada e sono obbligata a girare a sinistra che a destra il marciapiede è occupato da materiale di lavoro (stanno rifacendo la piazza). Quindi scendo sotto la stazione lato via Alamanni. Il mio pensiero era che avrei preso l’ascensore".

"Invece arrivo all’ascensore - ha continuato - ed è chiusa per lavori. Da un po’. Pare da prima di agosto. Poco importa. È fuori servizio. Trovo una guardia giurata. Gli chiedo dove sia la salita alternativa. Poverino. Non sapeva più come scusarsi. Ma non aveva idea di quale fosse l’alternativa. Ho tempo. Il mio treno non parte prima di un’ora e mezza. Chiamo il 113. Dopo due minuti surreali in cui mi qualifico (nome e cognome) e indico la mia disabilità e la problematica e mi sento chiedere due volte perché non posso prendere le scale, mi passano la polizia ferroviaria. Rispiego la situazione e in prima battuta vogliono farmi ‘soccorrere’ dagli agenti giurati. Gli faccio presente che sono lì con me. Voce smarrita. E poi ‘la faccio chiamare dalla sala blu’. Che mi chiama subito. Mi dice dove andare, ovvero alle scale mobili dall’altra parte della stazione. Lì trovo un montascale. Un bottone per chiamare l’assistenza. Che arriva dopo pochi minuti. Riesco a salire al piano dei binari. E decido di prendere una cioccolata calda. Secondo errore dopo quello di aver scelto il treno".

Nel locale scelto la donna non ha avuto la possibilità di accomodarsi a un tavolo perché il piano dei tavoli è alto, sono tavoli in cui si sta in piedi. Le è stato liberato un angolo dove di solito vengono poggiate le valigie: "Mi pare troppo che nel 2018 a Firenze si apra un locale nuovo non si pensi minimamente ad attrezzare uno spazio anche per le persone disabili e in sedia a rotelle"