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Spinte a Nardella al sit-in, indagini in corso

In corso accertamenti su chi ha assalito il sindaco durante il presidio contro il razzismo sul ponte Vespucci. L'imam ha calmato la folla

Al termine  di un pomeriggio di grida e tensione, con qualche contatto ravvicinato fra il cordone delle forze dell'ordine e i manifestanti, c'è voluto l'invito alla preghiera dell'imam Izzedin Elzir per calmare gli animi delle oltre trecento persone, in gran parte senegalesi ma anche esponenti dei centri sociali, che hanno partecipato al presidio di protesta organizzato sul ponte Vespucci dopo l'omicidio del venditore ambulante Idy Diene, ucciso a colpi di pistola da un uomo di 65 anni, Roberto Pirrone (vedi qui sotto gli articoli collegati). Una manifestazione organizzata per dire no al razzismo e ricordare la vittima, fra mazzi di fiori colorati e cartelli e striscioni con scritte come "Su questo ponte è stato ucciso un uomo", "La pazzia e la disperazione umana non hanno limiti". "Ci mancherai tanto Idy. Mi raccomando, vendi tutto anche lassù".

A presidio concluso sono iniziati gli accertamenti per individuare coloro che, fra i manifestanti, hanno spintonato e sputato contro il sindaco Dario Nardella, arrivato su invito della comunità senegalese e poi costretto ad allontanarsi velocemente di fronte alle contestazioni. "Sono andato via per non alimentare provocazioni" ha poi spiegato lui stesso. 

Il sindaco ha annunciato che il Comune di Firenze si costituirà parte civile nel processo contro il responsabile della morte di idy Diene.