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La speranza di pace nel volo della "colombina"

La tradizionale cerimonia pasquale fiorentina, con lo scoppio del Carro, è tornata oggi una festa di popolo, dopo due anni di restrizioni

La "colombina" incendia il Carro

"Lo Scoppio del Carro, che dà forma propria alla Pasqua fiorentina, è tornato in tutto il suo splendore e con la piena partecipazione del popolo" ha esordito nella sua omelia il cardinal Giuseppe Betori, salutando il ritorno della tradizionale cerimonia fiorentina, annullata nel 2020 e a numero chiuso nel 2021 a causa della pandemia.

In una piazza del Duomo gremita, la "colombina" è tornata a compiere il suo volo, perfetto, fino ad incendiare il Carro. "La luce di Cristo, che irradia dal nostro Carro, penetri i nostri cuori e i cuori di tutti, li trasformi con il suo amore per dare vita a un mondo di pace, aperto alla speranza. Sia questa la nostra Pasqua" ha sottolineato ancora il cardinale, che ha parlato anche della guerra in Ucraina.

"L’Ucraina, la nostra Europa, il mondo - ha detto - invoca la vita e la pace e chiede come poterla sperare. Non sono le armi a poterla garantire, non sono gli equilibri geopolitici a poterla disegnare, non è la prepotenza o al contrario la paura a poterla favorire. La pace e un vita umana degna, per ciascun uomo e donna e per i popoli, può scaturire solo da cuori convertiti all’amore. Per questo il cammino da fare in questi giorni è anzitutto un cammino spirituale, in cui l’odio viene sconfitto dal riconoscimento dell’umanità dell’altro, secondo giustizia e libertà, nella fraternità che scaturisce dal confessare un unico Padre, il Creatore di tutti, e il medesimo fratello, Gesù Cristo, sacrificatosi per noi. Non è vero che la pace è impossibile. Essa è nelle mani di chi ama il mondo come il Padre e ama ciascuno di noi come ha fatto Gesù".

Presente alla cerimonia anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, insieme a circa 5.000 persone stimate, fra fiorentini e turisti.