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Smaltire la bioplastica, il caso a Palazzo Vecchio

L'azienda incaricata della raccolta rifiuti sul territorio ha invitato a conferire la plastica biodegradabile nei contenitori dell'indifferenziato

Durante una intervista radiofonica rilasciata ai microfoni dell'emittente fiorentina Lady Radio, la dirigenza di Alia, che si occupa di smaltire i rifiuti urbani, ha indicato agli utenti di conferire le bioplastiche nei contenitori dei rifiuti indifferenziati, una soluzione che non è piaciuta alle Mamme No Inceneritore che sul territorio fiorentino rappresentano oramai il fronte ambientalista e si sono dette sorprese dalle motivazioni addotte dall'azienda. 

La questione è stata raccolta, è il caso di dirlo, e rilanciata da alcuni consiglieri comunali intenzionati a portare il caso a Palazzo Vecchio, dalle Commissioni al Consiglio comunale "L'azienda ha motivato che non è ancora attrezzata a trattare questo genere di rifiuti. Di tutto altro avviso la categoria che rappresenta i produttori dei materiali medesimi, i quali ribadiscono la totale sostenibilità dei loro prodotti" ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi che ha annunciato "nelle prossime commissioni controllo e ambiente, sarà chiesto di affrontare la questione sollevata da alcuni cittadini, anche con l'aiuto di un esperto del settore. Chi avrà ragione? Una cosa è certa: sarebbe paradossale che un materiale inventato e utilizzato per non inquinare non possa essere smaltito nell'organico. I cittadini virtuosi che si impegnano nella raccolta differenziata vanno premiati, non ostacolati". 

Nel dibattito è entrata anche Sinistra Progetto Comune "abbiamo depositato un'interrogazione relativa alla vicenda di Alia e delle bioplastiche, una vicenda sconcertante, anche per il messaggio che trasmette alla cittadinanza sull'utilità del comportamento individuale rispetto ai devastanti cambiamenti climatici. Lette le dichiarazioni del vice presidente della Commissione Ambiente siamo quindi lieti di sapere che troveremo sostegno rispetto alla necessità di ottenere risposte da parte dell'Amministrazione e di Alia, di cui il Comune di Firenze detiene quasi il 59% di azioni. La politica ha l'obbligo di darsi un senso trovando soluzioni reali ed efficaci rispetto alle problematiche, specialmente quelle urgenti quanto la sostenibilità del modello di sviluppo. Ci pare invece di poter condividere un forte senso di preoccupazione e diffidenza, rispetto a un'azienda che ha alte tariffe e pare non offrire adeguati servizi" hanno concluso i consiglieri Antonella Bundu e Dmitrij Palagi.