La manifestazione è stata organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Fials.
Alcuni mesi fa il sovrintendente Francesco Bianchi aveva annunciato la soppressione del corpo di ballo nel quadro di una razionalizzazione dei costi dell'ente.
Tra i partecipanti al presidio anche delegazioni dei teatri della Scala di Milano e del Comunale di Bologna.
Tra i manifesti esposti, "Anche io sono un ballerino", "Nardella ascoltaci" e, appunto, "Ritirare i licenziamenti".
"La pressione che stiamo esercitando sul teatro contro questo ultimo atto a danno dei lavoratori continuerà - ha spiegato Silvano Ghisolfi, della Cgil - il corpo di ballo al Maggio è stato rimosso con un atto non previsto da alcuna delle norme di riforma del settore degli enti lirici. E i licenziamenti che sono stati effettuati colpiscono persone che non riusciranno ad avere nemmeno il minimo pensionistico: chiediamo che vengano mantenuti in teatro, anche con altri ruoli, in modo che questo possa avvenire".