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Sicurezza, uno studio individua le zone a rischio

I dati della prefettura fiorentina sui reati predatori elaborati dall'Università di Firenze usati per mappare le aree più soggette al rischio

Esistono correlazioni tra lo spazio urbano e la sicurezza? Al via uno studio per individuare le zone a rischio. Nuovi sviluppi per la sicurezza urbana grazie alla ricerca e alla tecnologia, questo l’obiettivo della convenzione firmata oggi a Palazzo Medici Riccardi tra il prefetto Laura Lega e il direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università agli Studi di Firenze Saverio Mecca. Presenti i vertici provinciali delle forze dell’ordine e la vice sindaca del Comune di Firenze.

La Prefettura renderà disponibili i dati consolidati e disaggregati sui reati predatori, commessi nel Comune di Firenze, al Dipartimento accademico che li utilizzerà per implementare lo studio che da tempo conduce sulle correlazioni tra ambiente urbano, criminalità e sicurezza reale e percepita. L’intesa, nel rendere più stretta e costante la collaborazione tra le due istituzioni, permetterà alla disciplina urbanistica di apportare un contributo importante alle politiche di sicurezza urbana. 

La ricerca universitaria, avvalendosi dei dati concreti sui reati forniti in forma anonima e integrandoli con altri elementi desunti dal contesto urbano, potrà pervenire ad una serie di elaborazioni, con l’individuazione anche delle aree più a rischio, per poter fornire uno strumento innovativo di prevenzione ad amministratori locali e forze di polizia.