Le violenze tra le pareti della casa dove abita la famiglia dell'aggressore, un somalo di 34 anni, non sono cosa nuova. Solo lo scorso 4 gennaio, infatti, l'uomo aveva preso a botte la moglie che, in passato, aveva presentato denunce poi sempre ritirate. Fino a ieri sera, quando il 34enne, ubriaco fradicio, ha sfondato la porta di casa e ha iniziato a tempestare la moglie di domande chiedendole chi fosse la donna che in quel momento era in casa con lei. Quest'ultima, un'amica della vittima, ha cercato di spiegare e si è messa nel mezzo rimediando a sua volta un ceffone. A quel punto è scappata chiedendo aiuto.
Nel frattempo il rumore degli oggetti scagliati in aria e delle grida hanno attratto l'attenzione dei vicini. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, la donna è corsa verso di loro chiedendo aiuto. Ai militari ha detto di essere stata presa a botte, spintonate e di aver battuto la testa cadendo. Nell'abitazione è stato fatto intervenire anche il personale sanitario per soccorrerla.
Per l'uomo sono scattate le manette. Ora si trova nel carcere di Sollicciano.