Politica

Sfida a tre per le primarie del centrosinistra

La sfida per il candidato a sindaco è fra Lorenzo Zambini del Pd, Domenico Camardo dell'Idv ed Ernesto Appella di Sesto Civica

Elezioni amministrative 2016: per scegliere il candidato a sindaco che sarà sostenuto dalla coalizione di centro sinistra le primarie sono state convocate per sabato 2 e domenica 3 aprile.

Sarà una sfida a tre, tutti uomini e tutti con un'esperienza amministrativa consolidata:  in campo per il Pd c'è Lorenzo Zambini, 38 anni, ex vicesindaco e attuale presidente del Pd sestese; per l'Italia dei Valori Domenico Camardo per l’Italia dei valori, 57 anni, assessore a Sesto dal 2009 al 2014 e coordinatore dell’Idv; la lista Sesto Civica infine schiera Ernesto Appella sostenuto da Sesto Civica, 54 anni, ex assessore dell’ultima amministrazione Gianassi come esponente di Sel.

Nlla sede dei democratici di Sesto Fiorentino i segretari cittadino e metropolitano del Pd Alessandro Baldi e Fabio Incatasciato e Fabrizio Muscas, coordinatore di Sesto Civica, hanno presentato ufficialmente i candidayi.

I seggi per le primarie saranno allestiti in una decina di seggi.

Obiettivo comune dei tre candidati: far ripartire Sesto Fiorentino e ricucire il legame con il territorio, dopo quello che la coalizione definisce "lo sfregio della sfiducia alla giunta Biagiotti", l'ex sindaca renziana costretta ad abbandonare il suo posto soltanto un anno dopo l'elezione.

“L’impegno è quello di riportare la politica fra la gente, di rendere i cittadini protagonisti del rilancio della città – ha spiegato Lorenzo Zambini del Pd - affrontando i grandi temi infrastrutturali del territorio, ma anche le necessità quotidiane: dagli asili alle strutture scolastiche, dall’attenzione per gli anziani soli alle buche per le strade, alla mobilità, per citarne alcuni. Il Centro Sinistra è pronto ad assumersi la responsabilità di un progetto di governo serio che affronti tutte le tematiche con attenzione e complessivamente”.

“La priorità è quella di ricominciare a crescere e riportare Sesto a un ruolo di protagonista nella piana – ha ricordato Ernesto Appella di Sesto Civica -. Dopo un periodo di crisi, che ha spento la nostra città, dobbiamo tornare ad accendere le luci e ripartire insieme, riscoprendo il buongoverno che solo un centrosinistra unito può garantire”.

“Puntiamo sull’innovazione – è l’obiettivo di Domenico Camardo dell’Idv-, un elemento trasversale a crescita economica, cultura, scuola, mobilità e tanto altro, in grado di dare una marcia in più alla nostra città. Gli obiettivi di Sesto devono essere ambiziosi, anche come ruolo nello scacchiere della Città Metropolitana e per questo abbiamo bisogno di un’amministrazione solida e concreta”.

Sui temi caldi legati a termovalorizzatore dell’Osmannoro e ampliamento della pista aeroportuale, condivisione nel richiamo a una presa in carico seria da parte della politica, senza cavalcare l’onda della demagogia.

“Ci sono temi che devono essere affrontati in un quadro complessivo – ha ricordato Zambini -, non si può parlare di riduzione dell’inquinamento senza pensare a interventi sulla mobilità e alla tramvia, come non si può pensare di cancellare vent’anni di discussioni e decisioni, terminate con l’approvazione del termovalorizzatore, senza aver presente che ci sono dei costi da pagare e che non basta cambiare casacca per dare un colpo di spugna al passato. Poi, sull’incentivazione di pratiche virtuose, come le differenziate, siamo tutti d’accordo”.

“Rispetto tutte le posizioni, ma chi parla oggi di termovalorizzatore e aeroporto – ha commentato Appella -, lo fa spesso senza avere proposte vere in questi ambiti. Non si può far demagogia su problemi reali di una comunità, solo per una manciata di voti, servono concretezza e serietà nell’affrontarli, coscienti di pro e contro”.

“Ricordo che sul termovalorizzatore – ha spiegato Camardo -, come Amministrazione Gianassi, avevamo dato parere positivo con alcuni interventi di mitigazione, come i boschi della Piana, mentre sull’aeroporto ci eravamo espressi per la pista obliqua. Stupisce vedere oggi, nei panni dei paladini del no assoluto molti di coloro che avevano sostenuto questa linea”.