Cronaca

Sesso ed estorsione, fermato un giovanissimo

Avrebbe richiesto denaro minacciando di divulgare sui social fotografie ed immagini sensibili. I contatti sarebbero avvenuti attraverso una App

Un giovane di 20 anni è accusato di avere commesso estorsioni e rapine in provincia di Firenze, i carabinieri di Peretola hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare applicativa degli arresti domiciliari emessa il 17 ottobre scorso dal gip del Tribunale di Firenze, su richiesta della procura. 

Il provvedimento è scaturito da un quadro indiziario emerso a seguito dell'attività investigativa, condotta dal 3 Settembre al 17 Ottobre scorsi, all’indagato vengono contestati cinque episodi.

Avrebbe preteso in più occasioni denaro da un uomo di 61 anni, adescato tramite una app di incontri. Recatosi nella sua camera da letto, al termine del rapporto lo avrebbe minacciato di divulgare sui social la relazione, dichiarandosi minorenne al fine di intimorirlo e costringerlo a consegnargli contanti per un totale di 1.280 euro. In una di tali occasioni lo avrebbe anche percosso, cercando d’impossessarsi del suo portafoglio, di entrare in casa sua e di farsi consegnare 100 euro, non riuscendoci perché l’uomo non possedeva altro denaro. A quel punto lo avrebbe anche costretto a farsi riprendere con lo smartphone, mentre prometteva altro denaro contante non appena riscossa la pensione.

Avrebbe preteso denaro contante da due maggiorenni di 39 e 57 anni, durante due distinti appuntamenti in macchina concordati sempre previo adescamento tramite la stessa app. La prima vittima, minacciata di essere sfigurata e derubata delle chiavi di casa, risulta essersi data alla fuga temendo per la propria incolumità; la seconda avrebbe invece riferito di essere stata costretta a due prelievi bancomat per complessivi 170 euro, sotto la minaccia di una spedizione punitiva e sempre sotto la minaccia di divulgazione di foto e dati sensibili.

Avrebbe adescato infine un 33enne, per avere una relazione omosessuale. Recatosi nella sua camera da letto, si sarebbe spogliato riprendendo il tutto con lo smartphone. Avrebbe preteso denaro contante sotto minaccia di divulgare sui social il video del rapporto sessuale appena consumato, costringendo la vittima ad un prelievo bancomat di 700 euro. 

Nel corso delle perquisizioni personali e domiciliari i carabinieri hanno sequestrato 4 smartphone, 3 carte di pagamento e ingente abbigliamento di lusso, ritenuti possibili fonti di prova.

Il procedimento penale nei suoi confronti è tuttora pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.