Cronaca

Il denaro sporco lavato in Toscana

Un imprenditore di 80 anni alla guida dell'organizzazione che riciclava il denaro investendolo in bar e ristoranti tra Firenze e Prato

Il Procuratore Capo di Firenze Giuseppe Creazzo

Il meccanismo era complesso e articolato. Il denaro sporco che derivava da frodi fiscali di vario genere era riversato in nuovi investimenti che, una volta posti in essere, lo facevano apparire del tutto lecito. Gli investimenti riguardavano noti bar, pasticcerie e pizzerie di Firenze e Prato, oltre a un complesso immobiliare pratese. 

A gestire l'organizzazione smascherata dalle indagini coordinate dal Procuratore Capo di Firenze Giuseppe Creazzo e dal Sostituto Procuratore Squillace Greco era un imprenditore calabrese di 80 anni, Giuseppe Iuzzolino, ora ai domiciliari per bancarotta fraudolenta. Insieme a lui sono indagate altre 5 persone. 

La Dia, al termine dell'inchiesta ha sequestrato beni mobili e immobili per 3 milioni di euro. 

In tutto, tra Crotone, Firenze e Prato sono state sequestrate 9 società, 7 appartamenti, 5 tra auto e moto e 42 tra conti correnti, libretti di depositi e dossier titoli. 

L'indagine ha permesso di raccogliere elementi utili ad accertare l'esistenza di un flusso di denaro  verso la Calabria in favore della 'ndrina Giglio. Un altro capitolo su cui adesso sono in corso approfondimenti investigativi.