Attualità

Se il centro storico diventa un viale di periferia

"Non sembra di attraversare il centro di una città d'arte" è la denuncia dei residenti che chiedono maggiore controllo del traffico in Oltrarno

La mobilità in Oltrarno è una ferita aperta e torna a far parlare, per tradizione, ad ogni cambiamento di stagione. Settembre è un passaggio critico.

A denunciare la situazione della mobilità in Borgo San Jacopo è il Comitato Cittadini per Firenze che ha lanciato un appello a Palazzo Vecchio "Serve un monitoraggio dei flussi perché al momento Borgo San Jacopo non è definibile come una strada".

Il Borgo corre lungo l'Arno, da Ponte Vecchio a Santa Trinita, forse una delle zone più preziose di Firenze con un affaccio sull'Arno che incanta i turisti di tutto il mondo eppure vive da anni in un limbo tra cantieri, cartelli, inversioni di senso e deviazioni temporanee.

Silvia che si è rivolta al Comitato abita in questa oasi mondiale della bellezza ma lamenta "Con la chiusura del Lungarno Acciaiuoli il traffico si è riversato sulle piccole strade come Borgo san Jacopo, via dei Barbadori, via dei Ramaglianti e dobbiamo vivere ogni giorno nell'inquinamento e nel rumore" a due passi dal Ponte Vecchio.

Le ultime pedonalizzazioni che hanno toccato piazza Pitti e lungarno Acciaiuoli hanno modificato per l'ennesima volta i flussi dell'Oltrarno e Borgo San Jacopo continua a giocare la parte di strada Jolly dove è possibile tutto ed il contrario di tutto. "Abitarci è splendido ma è sempre più difficile, capisco chi decide di abbandonare la zona ed affittare tutto ai turisti" commenta Simone Scavullo portavoce del Comitato Cittadini per Firenze.