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Scudo verde? Prima parcheggi e tpl a basso costo

Dibattito aperto sulle priorità da attuare prima della chiusura agli accessi per il cosiddetto Scudo Verde che limita gli ingressi delle auto in città

Scudo Verde adelante ma con giudizio, la massima Manzoniana tiene banco nella Città metropolitana dopo il vertice tra i sindaci sulla chiusura degli accessi delle auto inquinanti al capoluogo.

L’incontro dei sindaci della Città metropolitana presieduto dal sindaco Dario Nardella, gli assessori comunali alla Mobilità Stefano Giorgetti e all’Ambiente Andrea Giorgio oltre ai rappresentanti dei comuni della metrocittà ha ribadito che "nei prossimi mesi scatterà la prima fase dello Scudo verde che non prevede alcun pedaggio: sarà soltanto di monitoraggio dei flussi dei veicoli in ingresso e uscita dalla città di Firenze". 

La seconda fase entrerà in funzione non prima del 2025 con modalità "ancora da decidere insieme", ma "andrà di pari passo con la realizzazione di tutti i vari capitoli del Piano Urbano mobilità sostenibile come trasporto pubblico, tramvie, parcheggi scambiatori, potenziamento del trasporto ferroviario".

Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana ha commentato “Siamo molto contenti dell’esito della riunione dei Sindaci in merito allo Scudo verde che accoglie quanto richiediamo da tempo: la necessità di predisporre in anticipo tutte le opere ed i servizi accessori strettamente necessari ad un suo utile funzionamento, come parcheggi scambiatori adeguati, colonnine di ricarica ben distribuite e di vario tipo, un trasporto pubblico come si deve e non inquinante, l’assenza di pedaggi in ingresso. Un tema, quello ecologico, che ha bisogno di un’accelerata nell’esser recepito, compreso e accettato da tutti noi: a partire da oggi, non dal 2025".

Ma, ha aggiunto Cioni "occorre una politica di prezzi adeguati tanto per i parcheggi, quanto per il trasporto pubblico, in particolar modo quello ferroviario eccessivamente oneroso".

Inoltre "Chiediamo che lo stesso buon senso sia impiegato anche in una celere soluzione della questione Euro 5, per la quale urge che siano messi in campo, in tempo zero, incentivi per la sostituzione dei mezzi: non crediamo in quelli regionali perché i fondi a disposizione sono troppo esigui rispetto al parco di automezzi da sostituire. Occorrono invece fondi dal Governo centrale che tengano necessariamente conto dell’aumento dei tassi d’interesse, visto che acquistare oggi è molto più oneroso rispetto anche solo ad un anno fa”.