Lavoro

Sciopero del panino, si fermano i ciclofattorini

Braccia incrociate e nessuna consegna, protesta dei Cobas che si fermano per il sabato sera e si dissociano dal contratto siglato da Cgil Cisl e Uil

I ciclofattorini hanno deciso di incrociare le braccia e non consegnare nessun panino. Presidio in  piazza indipendenza.

La protesta in piazza "Non siamo lavoratori di serie B! Meritiamo il rispetto, la dignità e il contratto applicato integralmente con tutti i diritti come lo meritano tutti i lavoratori. Portiamo avanti questa lotta per tutti i riders e non solo per justeat, perché il nostro mestiere non sia precarizzato e perché tutti abbiano diritto a un contratto, il giusto inquadramento, le giuste ore settimanali e una paga giusta che permetta di vivere e di fare un lavoro con serenità e senza correre e mettere a rischio la propria sicurezza". 

"Il motivo dello sciopero è molto semplice - recita una nota dei Cobas - la paga e le condizioni contrattuali che ci fornisce l’azienda di cui siamo dipendenti non sono sufficienti ad arrivare a fine mese e garantire la serenità per pagare l’affitto, le bollette, la benzina, per chi ha una famiglia e dei figli. Questo porta necessariamente a dover trovare un altro lavoro e spesso lavorare sempre come rider ma per le altre piattaforme. Il risultato è un monte di ore elevato, mal distribuito nell’arco delle giornate che non concede tempo per la famiglia e per la propria vita privata".

Ed ancora "Ci fermiamo perché nelle ultime settimane l’azienda non ha mai risposto alle nostre richieste e alle nostre esigenze seppur importanti o urgenti: in particolare denunciamo che un collega ha sua moglie che sta per partorire e alla richiesta all’azienda di orari consoni alle sue esigenze gli è stato risposto dopo 14 giorni che era impossibile per motivi operativi. Ma non è l’unico ad avere questo tipo di problemi: l’azienda fornisce ormai da due mesi gli orari in ritardo, ci fa programmare la disponibilità del doppio delle ore previste del nostro contratto e poi non le rispetta, ci fa contratti da 10 ore e ce ne fa lavorare anche il doppio o di più quando ne ha bisogno, senza considerare la richiesta di tanti di aumentare le ore contrattuali". "Rivendichiamo - conclude la nota - l’applicazione del nostro contratto, il Ccnl logistica e trasporti, con conseguente paga base, scatti, tredicesima e quattordicesima, possibilità di lavorare full-time e/o di aumentare le proprie ore contrattuali, e ci dissociamo e diffidiamo dall’accordo integrativo aziendale siglato tra l’azienda Justeat e i sindacati Cgil Cisl Uil che riteniamo che peggiori le nostre condizioni contrattuali e di lavoro e che classifichi il mestiere del rider come un lavoretto”