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Schianto e polemiche nel rione degli incidenti

Un motociclista è rimasto ferito nell'ennesimo scontro avvenuto su un incrocio del rione. Polemiche sui social per la viabilità di vicinato

Un centauro è rimasto ferito in seguito ad un nuovo incidente che ha segnato le strade di San Jacopino, stavolta ha coinvolto una moto e un'auto che si sono scontrate su un incrocio.

Il sinistro è avvenuto alla intersezione tra via Bellini e via Monteverdi nella serata di giovedì. Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118 per soccorrere un centauro rimasto ferito, e la polizia municipale per viabilità e rilievi.

I residenti della zona, membri del Comitato Cittadini Attivi San Jacopino che continuano a collezionare un già nutrito dossier fotografico relativo ai numerosi sinistri avvenuti negli ultimi mesi tra il viale Francesco Redi e le traverse di via Maragliano e via Benedetto Marcello fino a via Paisiello, hanno raccolto questa volta anche molti commenti del vicinato.

"La visibilità è scarsa a causa dei veicoli sistematicamente parcheggiati sull'incrocio e sulle strisce pedonali" è quanto sottolineato sui social dal Comitato, ma questa volta si è aggiunta una serie di interventi.

Tra gli interventi "a quello stop non si ferma nessuno, la visibilità c'entra poco" oltre alla sottile ironia "Strano. Vanno sempre così piano dentro al quartiere. E ci sono sempre le macchine parcheggiate così bene! Attraversare come pedoni o con i bambini è così rilassante".

Ed ancora "Io ci passo piano ma oltre alle auto parcheggiate male, e questo lo dobbiamo solo all'incapacità di gestire la città, non ci sono parcheggi, io spesso mi ritrovo anche i pedoni che attraversano senza guardare. Purtroppo sta al buon senso delle persone" al quale replica "è per questo che la gente compra suv sempre più simili a carri armati per girare in città, così sono sicuri di passare a questi incroci senza fermarsi, in caso la buccia ce la rimettono gli altri. Che società incivile e idiota che abbiamo costruito". Infine "Tutti questi incroci interni ormai sono un incubo".