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Sant'Orsola riparte dalle spoglie della Gioconda

Tra le emergenze architettoniche i resti della chiesa che avrebbe ospitato le spoglie della Monnalisa, secondo gli scavi della Città metropolitana

La Commissione Urbanistica è tornata nell’ex convento di Sant’Orsola con i tecnici della Città metropolitana per un aggiornamento sull’andamento dei lavori che dovrebbero terminare entro il mese di Dicembre.

Dopo l'acquisizione del bene da parte della ex Provincia di Firenze è stato avviato un piano di recupero che dopo anni di stallo è arrivato al traguardo attraverso un bando di concessione, vinto da Artea il cui Piano Unitario Convenzionato sarà oggetto di valutazione della Commissione e del Consiglio comunale nelle prossime settimane.

Sono previsti una scuola di formazione, una biblioteca e spazi per studenti e il quartiere e un museo.

Il valore aggiunto di Sant'Orsola sono oggi gli scavi archeologici per la ricerca delle spoglie di Lisa Gherardini del Giocondo che si devono all'ex assessore Stefano Giorgetti e del ricercatore Silvano Vinceti.

Nel passaggio tra la Provincia di Firenze e la Città metropolitana l'ex assessore Stefano Giorgetti, oggi a Palazzo Vecchio, seguì in prima persona la campagna di scavi promossa dal team di Silvano Vinceti che portò alla scoperta delle cripte con le tombe delle orsoline. In base agli studi curati da Vinceti, una di queste tombe potrebbe avere ospitato le spoglie mortali di Lisa Gherardini del Giocondo, la modella di Leonardo da Vinci ispiratrice della Gioconda.

La campagna di scavi ha acceso un riflettore internazionale su Sant'Orsola richiamando troupe televisive anche dalla Cina e dalla Russia ed il suggestivo mistero ha ridato vita e spessore culturale ad un immobile in totale abbandono dopo numerosi interventi architettonici eseguiti anche nel sottosuolo. 

Il presidente Renzo Pampaloni ha spiegato “Dal sopralluogo è emersa chiaramente tutta l’importanza storico-architettonica di questo grande edificio a pochi passi dal Duomo che, nel tempo, è stato convento, manifattura dei tabacchi e poi rifugio per i rifugiati istriani e gli sfrattati prima di entrare nell’orbita del Ministero della Difesa. Il progetto prevede l’inserimento di una scuola di formazione, di una biblioteca e spazi per studenti e il Quartiere e di un museo (tante sono le emergenze architettoniche tra cui i resti della chiesa del 1300 che avrebbe ospitato le spoglie della Monnalisa). Un intervento che restituirà alla città un tassello da troppo tempo inaccessibile ai cittadini e che rappresenta un tassello fondamentale per la riqualificazione del centro storico” ha concluso Pampaloni.

Le foto diramate oggi da Palazzo Vecchio a corredo del sopralluogo con i faretti che illuminano l'area degli scavi rende oggi onore e merito a Giorgetti e Vinceti che con una operazione culturale di alto impatto mediatico sono riusciti a mantenere viva l'attenzione su un immobile ricco di storia ma dalle aspettative di sopravvivenza molto basse.