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San Salvi è da salvare, l'appello del Quartiere

Il presidente del Quartiere 2, ha chiesto un rapido intervento dopo avere effettuato un sopralluogo nel parco dell'ex manicomio di San Salvi

San Salvi ha bisogno di un intervento urgente di restauro conservativo, è quanto ha segnalato a Palazzo Vecchio il presidente del Quartiere 2, Michele Pierguidi che ha puntato il dito sul locale della Tinaia, da restaurare, ma anche sul vecchio Teatro da recuperare e su altre strutture abbandonate.

La situazione di San Salvi è nota da anni ma adesso l'attenzione è puntata sul possibile utilizzo dei fondi del Recovery Plan tanto che Pierguidi oltre a richiamare Palazzo Vecchio tira in ballo anche il ministro Dario Franceschini.

“Si deve ristrutturare velocemente il murale presso la Tinaia di San Salvi e tutto il locale, di proprietà del Comune di Firenze, che lo ospita. E' un dovere della nostra amministrazione, e deve essere fatto al più presto per difendere un luogo importantissimo nel cuore della città” ha detto Pierguidi, nel corso del sopralluogo con la presidente della Commissione Territorio del Quartiere, Caterina Nannelli, e il presidente della Commissione Cultura Enrico Ricci.

“Questo spazio - ha aggiunto - deve essere ristrutturato, conservando il murale, e diventare un vero museo per la Tinaia e le migliaia di opere che vi sono conservate”. L'edificio era lo storico spazio de la Tinaia, l'ambiente artistico creato all'interno dell'ospedale psichiatrico e dove nel 1978, in occasione della chiusura dei manicomi, venne realizzato il murale che riporta la poesia “La città”, che Pablo Neruda nel 1951 scrisse e dedicò a Firenze

 “Dobbiamo chiedere l'utilizzo dei fondi del Recovery Plan - ha proseguito il presidente del Quartiere 2 -, e si deve lavorare con il ministro Franceschini, per poter rimettere a nuovo il cinema teatro oggi ridotto a un magazzino, ed eliminare i manufatti provvisori e oggi in rovina, vicini alla scuola Saffi, che sono un elemento di degrado”.

“San Salvi - ha spiegato Pierguidi - è un polmone verde importante: il Comune si deve impegnare, per la sua parte, a rimetterlo a nuovo e a disposizione dei cittadini; la Asl da parte sua deve recuperare gli edifici dell'area, che non sono solo di grande importanza storica e architettonica, ma sono davvero belli, come Villa Panico, e potrebbero essere preziosi per la collettività. Il Quartiere ne ha bisogno: da tanti e troppi anni se ne parla, oggi dobbiamo davvero tutti insieme dare il via a un recupero che sarà importante per tutta la città”.