Attualità

Rsa in allarme per i costi del riscaldamento

"Non è possibile abbassare il riscaldamento" stimata una perdita di 20 euro al giorno per ciascun posto letto nelle strutture residenziali

Le cooperative sociali hanno lanciato un allarme per la tenuta economica delle residenze sanitarie assistite davanti al caro bollette.

Confcooperative Federsolidarietà e Confcooperative Sanità, tra le 19 associazioni nazionali del coordinamento dei gestori dei servizi di assistenza socio sanitaria, profit e non profit, hanno firmato un appello per chiedere al Governo un sostegno concreto e immediato per le Rsa e le strutture residenziali "In queste strutture non è possibile abbassare il riscaldamento negli ambienti né effettuare altri risparmi, che andrebbero ad incidere irrimediabilmente sulla qualità dell’assistenza alle persone".

Le perdite previste per ogni posto letto in Rsa e nelle strutture residenziali vanno da 10 a 20 euro al giorno. 

Il governo ha deciso di stanziare 120 milioni a favore degli enti di terzo settore.

Le strutture dovranno adeguare le rette, in alcuni casi ferme da più di 10 anni, costi che peseranno sulle spalle delle famiglie e, di conseguenza, sui Comuni che dovranno sostenere le famiglie più bisognose.

“Facendo nostro l'appello che le 19 Associazioni nazionali rivolgono al Governo - dice Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Toscana - ribadiamo con forza la necessità che le Istituzioni, a tutti i livelli, si sensibilizzino e intervengano urgentemente. Le realtà che operano in questo settore non sono più in grado di assorbire i costi a loro imputati da un sistema che continua a non comprendere l'importanza di queste attività, dal punto di vista umano, solidale ed economico. Stiamo assistendo ad un tentativo di scaricare sulle cooperative, sulle famiglie e sugli utenti le inefficienze del sistema. Abbiamo superato il punto di non ritorno”.

“Siamo arrivati all’assurdo del rischio di tagli al personale o di chiusura delle strutture in una crisi che deve trovare soluzione immediata. Le Rsa e tutte le figure professionali che lavorano al loro interno svolgono un ruolo fondamentale per le persone più fragili del nostro territorio, in particolare anziani non autosufficienti. Si tratta di strutture insostituibili nella filiera sociosanitaria e che devono essere tutelate e supportate con ogni mezzo possibile. È evidente che il segno lasciato dalla pandemia e, in questi ultimi tempi, dai rincari energetici rischia di compromettere la sopravvivenza di queste strutture” conclude Anna Batini, coordinatrice di Confcooperative-Sanità Toscana.