Attualità

Rogo nel capannone, migranti di nuovo all'attacco

Protesta sotto la prefettura nella Giornata internazionale dei migranti per chiedere soluzioni definitive per l'accoglienza dei profughi

Alcune decine di persone sono scese in strada stamattina e hanno srotolato uno striscione con scritto: "Vogliamo i nostri diritti, basta con il business dell''accoglienza nessuno sgombero senza soluzioni stabili e dignitose, documenti, titoli di viaggio e residenza per tutti''. 

In strada sono scese alcune decine di profughi somali e esponenti del Movimento di lotta per la casa al grido di "vergogna, vergogna'' e ''mai più''. 

La manifestazione, hanno spiegato gli organizzatori, è stata indetta anche in occasione della Giornata internazionale dei migranti che si celebra ogni anno il 1 marzo.

"In questo momento si sta riunendo per l''ennesima volta il Comitato per l'ordine e la sicurezza - hanno detto i manifestanti - che è l'organo che dal rogo dell'ex Aiazzone si è occupato dell'emergenza che si è venuta a creare. E lo ha fatto nel solito modo, riproponendo le stesse soluzioni di accoglienza che hanno portato alla morte di Alì Muse" nel rogo dell'ex fabbrica all'Osmannoro, "e che in questi anni continuano ad arricchire le cooperative e il sistema degli appalti delle strutture ma che non sono in grado di garantire soluzioni di vita stabili e dignitose per i rifugiati. C'è bisogno di politiche di accoglienza diverse e Ali Muse deve essere l'ultimo morto". 

Secondo i manifestanti "nel comitato siede anche il sindaco Nardella che in questi due mesi si è rifiutato di incontrare una delegazione di rifugiati. Proprio queste politiche costringono i rifugiati all'illegalità".