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Rogo in fabbrica, sostanze oleose lungo il Greve

Nell'ultimo monitoraggio di Arpat risultano ancora oli dispersi nel torrente dopo l'incendio che ha devastato l'azienda di via San Bartolo a Cintoia

Sono ancora in corso i controlli sulle possibili ricadute dell'incendio che l'11 Agosto ha interessato una fabbrica che produce oli e acidi grassi per il settore industriale, zootecnico e farmaceutico situata a San Bartolo a Cintoia (vedi articoli collegati). 

Dall'ultimo monitoraggio di Arpat effettuato dopo la moria di pesci avvenuta nel torrente Greve, risultano ancora tracce di di materiale oleoso lungo la sponda con risalita anche a monte del punto di confluenza del Fosso degli Ortolani.

I livelli di ossigeno e pH, che nella zona della moria dei pesci erano estremamente critici, sono ancora alti: secondo i rilievi di Arpat "il pH è risalito a 7,90, valore tipico dei corsi d'acqua superficiale" quindi si sta normalizzando ma "l'ossigeno disciolto era di 14,37 mg/l, in condizione di sovrasaturazione".

Arpat sottolinea che "nella zona era ancora percettibile un forte odore riconducibile ai materiali combusti e dilavati".

Si assiste quindi ad una progressiva normalizzazione dell'acqua del torrente, in cui comunque si riscontra una rilevante crescita algale. Il risultato del test fornirà elementi per valutare l'eventuale presenza di sostanze che singolarmente o in combinazione possono essere tossiche per le specie acquatiche.

"Si ricorda - scrive Arpat - a riguardo la necessità di provvedere quanto prima al completamento delle operazioni di pulizia del fosso e dei terreni, nonché allo smaltimento delle acque di spegnimento rimaste nelle vasche di accumulo della Ditta". 

"Tali operazioni, unitamente alla rimozione dei rifiuti derivanti dall'incendio, una volta terminati gli accertamenti sulle cause, porteranno alla risoluzione anche delle problematiche odorigene", conclude Arpat.