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Imprenditore sfrattato dal suo locale, presidio dei ristoratori

La manifestazione si è svolta davanti al Palazzo di Giustizia durante l'udienza sullo sfratto. La decisione del giudice

Davanti al Palazzo di Giustizia di Firenze Tutela Nazionale Imprese e Ristoratori Toscana hanno organizzato un presidio in sostegno di un imprenditore sfrattato dal suo locale.

Il giudice ha rimandato il procedimento stabilendo l'obbligo di trovare un accordo tra inquilino e proprietario entro il mese di Ottobre.

Il presidente di Tni Italia, Pasquale Naccari ha spiegato "Oggi siamo qui in solidarietà a una famiglia che aveva investito tutti i propri risparmi nella sua impresa. Si tratta di madre e figli, che hanno fatto, da fine 2017, un investimento importante, trasformando in un ristorante quello che era un negozio di arredamento. E' arrivata la pandemia e la famiglia ha provato in tutti i modi a trovare un accordo per pagare quanto dovuto ancora per l'affitto. E' la storia di tanti nostri colleghi. Avevano offerto il 60% delle spese al proprietario per tutto il periodo di chiusura. Ma se da una parte c'è un proprietario che ha diritto ad avere la sua pigione, dall'altra c'è un conduttore che ha diritto di sopravvivere perché è chiuso per legge, e non per sua volontà. E qui deve intervenire lo Stato, e lo ha affermato anche il giudice durante l’udienza".

Naccari ha aggiunto "Il problema degli sfratti è legato alla mancanza di liquidità del gestore dell'attività causata dalla chiusura imposta per legge. Gli ultimi aiuti a riguardo risalgono a Dicembre con un credito d'imposta, ma adesso siamo a Maggio. In questi cinque mesi siamo stati chiusi, a cena addirittura da Ottobre. Basta guardare la situazione di Firenze, è tutto molto chiaro".