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Firenze riscopre 33 lapidi della Commedia Divina

L'idea nel 1900. Le citazioni in terzine sono tratte dalla Divina Commedia di Dante Alighieri: 7 dall'Inferno, 5 dal Purgatorio e ben 21 dal Paradiso

Le targhe dantesche su torri, angoli di strada, chiese, palazzi del centro storico sono in tutto 33 lapidi e sono state restaurate nell’ambito del progetto inserito dall’Amministrazione comunale tra gli interventi finanziabili tramite erogazione liberale in regime di ArtBonus. A finanziare l’intervento è Costa Crociere con una somma complessiva di 70mila euro.

Le 33 lapidi tracciano un percorso attraverso i luoghi citati da Dante; quasi tutte all'aperto nel centro storico, eccetto tre lapidi nel cortile di Michelozzo in Palazzo Vecchio, legate alla famiglia ghibellina degli Uberti, cacciata da Firenze nel 1266.

Le citazioni in terzine sono tratte dalla Divina Commedia: sette dall'Inferno, cinque dal Purgatorio e 21 dal Paradiso. 

L'idea di realizzare le targhe con le terzine dantesche maturò tra il 1900 e il 1907 quando il Comune di Firenze affidò il progetto a un'apposita commissione di cui facevano parte Isidoro del Lungo, Piero Torrigiani, Giuseppe Lando Passerini, Orazio Bacci, Guido Carocci, Attilio Formilli e Luigi Minuti. 

Le lapidi furono collocate sulle facciate di alcuni palazzi e i lavori si conclusero nel 1907, anno che vide anche la pubblicazione della prima edizione critica moderna di un’opera di Dante, la Vita nuova. 

“Le targhe dantesche che abbiamo restaurato rappresentano la personalità e la storia della nostra città - ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci -. Una testimonianza che non poteva essere lasciata al degrado e all’incuria e che per questo abbiamo voluto riportare all’antico splendore, anche grazie a Costa Crociere che ha reso possibile l’intervento con un finanziamento in regime di art bonus”.