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"Rifiuti un lavoro? No al reddito di cittadinanza"

Il reddito di cittadinanza non piace alla Confartigianato di Firenze che invita a cancellarne il diritto in caso del rifiuto di un posto di lavoro

La Confartigianato di Firenze ha individuato nel reddito di cittadinanza il principale motivo della carenza di personale che il mondo produttivo si trova ad affrontare ed ha lanciato un appello a cambiare strada adottando "un meccanismo più stringente per il quale il rifiuto di proposte di lavoro congrue condizioni il diritto di usufruire del reddito di cittadinanza”.

“Da sempre la nostra posizione è fortemente contraria al reddito di cittadinanza per lo meno così come è concepito. Troppo poche sono le persone che cercano lavoro a fronte del numero di coloro che percependo comunque un compenso preferiscono stare a casa” lo ha detto Alessandro Sorani, presidente Confartigianato Firenze.

"In questi giorni abbiamo incontrato intere categorie di mestieri dalla termoidraulica alla pelletteria, tante imprese stentano a ripartire per mancanza di manodopera e questo è il vero grande freno del nostro Paese".

"Siamo una Repubblica fondata sul lavoro, questo concetto sottintende la valorizzazione di una cultura del lavoro e far sì che non lavorare sia più gratificante che lavorare è una politica devastante dal punto di vista psicologico, a livello sociale e di conseguenza economico. Siamo convinti che sia fondamentale stabilire compensi e turni di lavoro adeguati, contro ogni forma di sfruttamento del personale, ma serve anche un meccanismo più stringente per il quale il rifiuto di proposte di lavoro congrue condizioni il diritto di usufruire del reddito di cittadinanza, come anche pensiamo sia fondamentale gestire meglio il tema della formazione professionale” ha concluso Sorani.