Marito e moglie era riusciti a circuire la donna, disoccupata, fingendo di essere agenti segreti e prospettandole lauti guadagni. In realtà la coinvolsero in un giro di truffe ai danni di altri disoccupati a cui venivano promesso lavoro nel corso di incontri organizzati in camere d'albergo. Infine, per un mese, la ridussero in schiavitù, rinchiudendola nella cantina della loro abitazione dove la poveretta fu picchiata e violentata.
Ribaltando la sentenza di primo grado, la Corte di Assise di appello ha condannato il marito a 13 anni e 8 mesi di reclusione e a 6 anni la moglie. Ma i due, attualmente, sarebbero all'estero per motivi di lavoro, nel settore della moda. Il loro avvocato ha annunciato il ricorso in Cassazione.