Attualità

Ricorso all'Unesco contro i pali del tram

Dopo la promessa di bloccare la realizzazione della nuova linea arriva il ricorso contro l'elettrificazione della stazione di Santa Maria Novella

Dopo la minaccia di bloccare i cantieri per la realizzazione della nuova linea del tram a suon di ricorsi (vedere articoli collegati), l’opposizione di Palazzo Vecchio è tornata all'attacco dell'elettrificazione delle ultime linee realizzate puntando il dito sui pali installati a Santa Maria Novella.

I consiglieri comunali di destra Jacopo Cellai, Alessandro Draghi e Federico Bussolin con il sostegno del consigliere De Blasi del Movimento 5 Stelle hanno spiegato “Con le osservazioni depositate dal Consigliere Razzanelli di Forza Italia il progetto può già dirsi bloccato e la tanto richiesta pausa di riflessione rischia davvero di diventare realtà e, finalmente, potremmo studiare soluzioni alternative e meno impattanti per Firenze. Le parole di Nardella non rispecchiano quelle di un Sindaco della città. Non solo propone a Firenze un progetto a scatola chiusa, ma il nervosismo che dimostra lascia adito ad altri pensieri. Cosa c’è dietro la realizzazione della tramvia, anche quando il tracciato si rivela essere palesemente dannoso per la città? Vorremo sapere, a questo punto, quanto è stretto il cappio per Firenze: l’importante è far bene, mentre a detta dell’amministrazione la priorità sembrano essere i finanziamenti. Aver conquistato la maggioranza dei voti non implica la libertà di azione totale, quello accadeva in altri periodi della nostra storia. In democrazia esiste l’opposizione e siamo felici di ricordarglielo”. Il consigliere Mario Razzanelli autore delle numerose osservazioni alla nuova linea Firenze - Bagno a Ripoli ha aggiunto “Aspettando la risposta alle nostre osservazioni chiederemo anche all’Unesco di intervenire per rimediare allo scempio realizzatosi in Piazza della Stazione di Santa Maria Novella. Firenze, lo ricordiamo, è patrimonio dello stesso Unesco e siccome l’amministrazione non ha intenzione di attivarsi per rimuovere i pali nella piazza, ci vediamo costretti a rivolgerci direttamente all’Organizzazione delle Nazioni Unite”.