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Bentornato lungarno Diaz, blindata la voragine

Nel Novembre 2019 un crollo imponente a seguito di una fuga di gas aveva imposto la chiusura della strada. Lunedì pomeriggio riapre

Il lungarno Diaz

Nel Novembre 2019 un crollo imponente a seguito di una fuga di gas aveva imposto la chiusura del lungarno Diaz. E adesso lunedì pomeriggio riapre, curato e guarito, fortificato e insomma: agibile tanto da poter essere riaperto al traffico. Paratie d'acciaio di 7 metri hanno messo in sicurezza la voragine e iniezioni di calcestruzzo dentro tubi d’acciaio hanno consolidato le fondazioni della cavità subacquea, in modo da impedire il risucchio di terreno da parte della corrente del fiume. Ora dentro l’Arno c’è una barriera. 

Con un importo complessivo di circa 3 milioni di euro finanziati dalla protezione civile nell’ambito degli interventi di somma urgenza per danni causati dal maltempo, la Regione Toscana ha potuto eseguire tutti gli interventi necessari concordati con il tavolo tecnico che si è aperto immediatamente dopo l’evento e che ha visto coinvolti anche Comune di Firenze, Soprintendenza, Università di Firenze, Autorità di distretto dell'Appennino settentrionale, Publiacqua, enti gestori.

Dopo i primi saggi esplorativi, è stato deciso di intervenire immediatamente sulla buca che è stata è allargata, risagomata e blindata. Le analisi hanno portato alla scoperta di una vera e propria una grotta sotto il livello dell’acqua. Per analizzare la cavità - lunga 10 metri, profonda 6 e larga 3 - gli uomini del Genio civile hanno dovuto aspettare la primavera e il livello di fiume adeguato per compiere le trivellazioni (7 in tutto). Poi ci sono state le perforazioni (circa 8), i vari scavi esplorativi accompagnati da monitoraggi continui delle strutture e degli edifici del lungarno.

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Successivamente è stato ripulito e e disostruito il Canale Chiesi per una lunghezza complessiva di 100 metri, mediante l’utilizzo di speciali escavatori ad aspirazione e utilizzo di mezzi meccanici speciali. Fra gli interventi più importanti e complessi la realizzazione a 7 metri di profondità nell’alveo del fiume di una pista di protezione larga 13 metri e del rilevato di protezione del piede del muro di sponda con sedimenti fluviali (1.200 metri cubi) e scogliera in massi ciclopici da cava per (4.000 metri cubi). 

E’ stato poi realizzato un diaframma a quasi 2.000 metri di profondità con barre d’acciaio iniettate di calcestruzzo nel tratto tra il Ponte alle Grazie e le scalette, per una lunghezza di circa 80 metri. Ancora, è stata riprofilata la sezione emersa del rilevato messo in opera a protezione al piede dei muri a fiume, tra il Ponte alle Grazie e il termine della rampa dei canottieri, con recupero banchina porticciolo in corrispondenza delle scalette e rampa. E' stata predisposta la pista di servizio larga in sommità 6 metri per una lunghezza complessiva di 150 metri.

Infine sono stati ricostruiti tutti sottoservizi, i marciapiedi, la sede stradale e la segnaletica. Tra questi ultimi interventi, anche l'installazione della porta telematica a tutela della ztl sul lato Ponte alle Grazie. Per quanto riguarda la circolazione, sarà ripristinato l'assetto preesistente con il doppio senso nel tratto Ponte alle Grazie-piazza Mentana e la conferma del senso unico da piazza Mentana a piazza dei Giudici verso quest'ultima. In piazza Mentana torna la circolazione in senso orario con ingresso dal lungarno lato Camera di Commercio e uscita sul lato hotel.

Soddistazione è stata manifestata dall'assessore regionale alla protezione civile Monia Monni e dall'assessore alla mobilità del Comune di Firenze Stefano Giorgetti.