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​Riapre il museo antropologico più antico d'Italia

Il nucleo originale dell’esposizione di via del Proconsolo risale alle raccolte medicee e a quelle del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana

Riaprono le porte del Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze, il più antico in Italia nel suo genere che presenta la storia dei popoli del mondo e delle loro culture. A partire dal 6 giugno torna accessibile su prenotazione.

Il nucleo originale dell’esposizione di Palazzo Nonfinito risale alle raccolte medicee e a quelle del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, ma le collezioni col tempo si sono arricchite grazie ai viaggi di esplorazione e alle spedizioni intraprese dal XVI secolo in poi, come quella di James Cook nel Pacifico, quella di Odoardo Beccari in Nuova Guinea e molte altre più recenti, come quella di Fosco Maraini in Giappone.

Il Museo, fondato nel 1869 da Paolo Mantegazza che fu anche il primo in Italia a ricoprire una cattedra universitaria di Antropologia conserva 30.000 manufatti etnografici, raccolti nell'arco di cinque secoli e provenienti dai cinque continenti, oltre a 7.000 reperti antropologici che vanno dalla preistoria all'epoca moderna, 40.000 stampe fotografiche e 7.000 negativi, 800 calchi anatomici in gesso, 80 strumenti scientifici e un ricco archivio di lettere, documenti e manoscritti.