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Regolamento Unesco e ristoranti, Nardella dialoga

Il sindaco oggi ha incontrato le categorie economiche dopo le critiche dei giorni scorsi: "L'obbligo d'uso del 70% dei prodotti toscani non è un tabù"

"Nelle prossime due settimane saranno studiate proposte di modifica. Ma c'è unanimità e condivisione sul valore del regolamento Unesco per la tutela del centro storico". Il sindaco di Firenze Dario Nardella tira diritto sull'idea di imporre l'obbligo ai nuovi ristoranti di inserire nel menu il 70% di prodotti di filiera corta toscana. 

"Nessuno ci venga a dire che qui siamo provinciali o leghisti" ha detto oggi il primo cittadino al termine dell'incontro avuto con le categorie economiche - siamo una grande città che ha una spiccata vocazione internazionale perché abbiamo saputo tenere la nostra identità".

"Per noi la modalità del 70% non è un tabù - ha insistito -  né come quantità né come metodo, e siamo impegnati a trovare un metodo anche più praticabile e efficace". Obiettivo centrale è duplice, ha spiegato Nardella: "Da un lato tutelare la filiera alimentare che fa parte del patrimonio culturale legato al centro storico Unesco, e dall'altra parte tutelare anche il commercio e la ristorazione internazionale di qualità".

In accordo con tutti è stato deciso di dare vita a un gruppo di lavoro Comune-associazioni che avrà due settimane di tempo per presentare proposte operative e di modifica del regolamento attuativo per una sua migliore applicazione. "L'importante è migliorare l'applicazione del regolamento perché - ha concluso Nardella - non vogliamo tornare indietro".