Cronaca

Rapine e droga tra minori, Fiorentino ad alto rischio

I dati resi noti dalla questura di Firenze sui reati commessi da minori fanno scattare l'allarme da parte dell'Ordine degli Psicologi della Toscana

Da una parte le forze dell'ordine e dall'altra gli ordini medici professionali, cresce la preoccupazione per la criminalità giovanile. Non solo aggressioni e rapine tra coetanei ma anche abuso di alcol e consumo di droga anche tra i più piccoli. Da Gennaio ad oggi sono già oltre 60 i minori degli anni 18 indagati dalle forze di polizia fiorentine.

Il questore di Firenze nella relazione sull'andamento dei reati ha sottolineato l'aumento di aggressioni e rapine anche tra coetanei all'interno di un contesto urbano che non appare relegato solo a talune zone di confine fino ad oggi comprese nelle aree marginali della città. Il fenomeno appare diffuso e variegato nel quale sono compresi anche l'abuso di alcol e droghe.

Il questore Maurizio Auriemma ha evidenziato "Il dato che maggiormente ha colpito l’opinione pubblica riguarda l’emergente fenomeno delle rapine in strada tra minori. Dall’inizio dell’anno oltre una decina quelle denunciate dalle vittime nel capoluogo toscano: un dato non ancora definitivo, considerando che talvolta queste vicende non vengono segnalate, poiché erroneamente considerate meri screzi giovanili. Nel 2022 sono stati denunciati 259 minorenni nel capoluogo toscano (20 dei quali arrestati) per reati che vanno soprattutto dai furti specialmente in negozi, alla ricettazione, alle rapine in strada per lo più con vittime altri minori, alle lesioni dolose, fino ad arrivare, in 13 casi riscontrati in un anno, anche allo spaccio di sostanze stupefacenti".

“Le nostre forti preoccupazioni sono per i giovanissimi che sempre più spesso riempiono i pronto soccorso per intossicazione alcolica e per i ragazzi, sempre più piccoli, che fanno uso di droghe. E si registra una crescita marcata dell’aggressività giovanile, fenomeno che si accosta ad altri quali il bullismo ed il cyberbullismo. Bisogna intercettare il disagio preventivamente, soltanto così possiamo contrastare ed evitare cronicità che allarmano famiglie, scuola, istituzioni” ha detto la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino.

“Servono più assistenza alle famiglie, agli insegnanti e servizi ad hoc per i minori - spiega la presidente Gulino - L’Ordine si sta impegnando per i servizi di primo livello come l’attuazione dello psicologo di base nelle case di comunità. Un esperimento territoriale a disposizione delle persone di ogni fascia d’età per intercettare i disagi. C’è una deresponsabilizzazione crescente soprattutto nei gruppi di pari: ci sono ragazzi auto ed etero aggressivi e poi quelli che stanno a guardare, una sorta di complicità di gruppo. Stare nel gruppo dei pari rischia di non far percepire la responsabilità personale di certi problematici comportamenti e del danno e della sofferenza che si può procurare agli altri. Come si può intervenire? Ci sono tre grandi ambiti, famiglia, scuola e sport, dove si può entrare in contatto in maniera funzionale con gli adolescenti. Nella scuola gli psicologi iniziano ad essere presenti, servirebbe però una stabilizzazione dello psicologo scolastico”.