Cronaca

Racket sbarchi dalla Tunisia, arrestata nega tutto

La donna fiorentina arrestata con l'accusa di aver gestito insieme al marito un racket di sbarchi di migranti è stata sentita dal gip

Il gip Paola Belsito deciderà entro domani se convalidare il fermo della donna fiorentina di 55 anni, in carcere da ieri a Firenze con l'accusa di aver gestito insieme al marito, un tunisino di 28 anni, un racket di sbarchi di migranti dalla Tunisia. 

La richiesta di convalida era stata avanzata dal pm Giuseppina Mione della Dda di Firenze. "Ha risposto a tutte le domande del giudice - ha detto il difensore della donna, l'avvocato Carmine D'Agostino -, respingendo tutte le accuse".

I malviventi imbarcavano anche soggetti ricercati dalla polizia tunisina per reati molto gravi o sospettati di attività terroristiche.

La donna di Firenze aveva sposato nel gennaio scorso un immigrato tunisino di 28 anni che era il capo dell'organizzazione. Quando il giovane nel 2016 è finito in carcere per un traffico di droga, la moglie lo ha sostituito in alcune mansioni e ha continuato a mantenere i contatti con gli altri membri della banda.

I finanzieri hanno accertato che i malviventi era in grado di garantire fino a due viaggi a settimana. Almeno cinque le traversate documentate dai finanzieri.

Fra le persone fermate, oltre alla donna fiorentina, ci sono siciliani, altri tunisini, uno svizzero. Tre ricercati sono risultati irreperibili e due si trovavano già in carcere