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Il lungarno è pieno di crepe

Sono quindici le fessure che tagliano il lungarno Diaz, sulla riva opposta alla voragine. Il geologo Casagli: "Nessun pericolo ma vanno monitorate"

L'interrogazione urgente presentata dal consigliere comunale di 'Firenze riparte a sinistra' Tommaso Grassi ha riaperto la voragine della paura che i lungarni fiorentini possano non essere sicuri. In realtà, hanno spiegato i tecnici del Comune, quella crepa sul lungarno Diaz segnalata da Grassi non desta alcuna preoccupazione.

Sulla vicenda ha preso la parola, con un post su facebook, anche il geologo dell'università di Firenze Nicola Casagli, che nei mesi scorsi si è occupato anche del monitoraggio del lungarno Torrigiani, sprofondato il 25 maggio proprio sulla riva opposta al lungarno Diaz.

Casagli spiega che in realtà le crepe sono quindici, "trasversali alla strada, ovvero perpendicolari al muro d'argine, di fronte alla sede della Camera di Commercio. Le fessure sono spaziate irregolarmente circa 7- 8 metri una dall'altra".

Detto questo, "il muraglione d'argine non sembra essere interessato dalla prosecuzione di tali lesioni né appare deformato in quel tratto - prosegue nel post su facebook - le fessure erano già ben evidenti sulle immagini di Google Street View del 2015 e anche su quelle del 2008. Prima purtroppo non ci sono immagini disponibili".

Nessun allarme ma, spiega Casagli, "è senz'altro una situazione da tenere sotto osservazione con attenzione, anche se non pare proprio un problema nuovo. Senza dubbio oggi è diversa l'attenzione di politici e cittadini sulle fessure e sui lungarni, e questa è certamente una cosa positiva. Il miglior monitoraggio del territorio lo fanno i cittadini, se consapevoli e informati".