Cronaca

Processo Dini, gli imputati parlano di casualità

Si sarebbe trattato di una pura casualità, questa la versione dei fatti secondo gli imputati che sono stati ascoltati nell'aula bunker di Firenze

Sono proseguiti gli interrogatori nell'aula bunker di Firenze al processo per l'omicidio di Duccio Dini, a parlare sono stati altri imputati (vedere articoli collegati). Sono sette in tutto gli imputati per la morte del ragazzo di 29 anni colpito da una vettura il 10 giugno 2018 mentre si trovava in attesa ad un semaforo a bordo del suo scooter.

Le prossime udienze sono state calendarizzate il 14, 23, 28 e 30 gennaio 2020, mentre la sentenza è attesa per i primi giorni di febbraio.

Antonio Mustafa, imputato di omicidio volontario, ha dichiarato ai giudici la propria estraneità ai fatti. Secondo la sua ricostruzione si sarebbe trovato a transitare per caso quando avrebbe visto il figlio Remzi Mustafa, alla guida di una vettura che procedeva ad alta andatura e per questo motivo avrebbe deciso di seguirlo. Altri due imputati che si trovavano all'interno di un furgone hanno parlato di una presenza sul posto che sarebbe stata dettata dalla pura casualità. Con queste ricostruzioni si è esaurita la fase dedicata agli imputati, nella prossima udienza saranno ascoltati i testimoni della difesa.