La manager Lucia Aleotti, il restauratore Nicola Salvioli, il docente universitario Luigi Zangheri e i fondatori di Prg Claudio Bertini e Massimo Gramigni: sono loro i destinatari del premio "Il Bel San Giovanni", giunto alla sua XXXIV edizione e fondato dalla società fiorentina di San Giovanni Battista che quest'anno celebra i suoi 229 anni.
La cerimonia per il prestigioso anniversario è in agenda per domani, mercoledì, in Palazzo Vecchio. Appuntamento alle 17,30 nel Salone dei Cinquecento alla presenza della sindaca di Firenze Sara Funaro.
E proprio in quell'occasione sarà consegnato il premio "Il Bel San Giovanni". Nel dettaglio, il riconoscimento andrà:
- alla dottoressa Lucia Aleotti azionista e consigliera di amministrazione del Gruppo Menarini
- a Nicola Salvioli restauratore specializzato nel restauro di manufatti in metallo e cuoio
- al professor Luigi Zangheri, già docente di Storia del giardino e del paesaggio presso l’università di Firenze
- a Claudio Bertini e Massimo Gramigni fondatori di Prg Srl
Quando il Granduca fondò la Società di San Giovanni Battista
L'iniziativa è organizzata dalla Società di San Giovanni Battista, fondata il 29 Gennaio 1796 con rescritto del Granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena.
Tra i suoi scopi principali, quello di organizzare i festeggiamenti del 24 Giugno in onore di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, che si concludono con i tradizionali Fochi.
Ogni anno la Società di San Giovanni Battista celebra l’anniversario della propria fondazione attribuendo il Premio “Il Bel San Giovanni” a “personalità o istituzioni che per l’opera svolta nei più diversi campi del pensiero e dell’azione, abbiano conseguito notorietà ed unanime apprezzamento, anche per l’apporto recato all’elevazione spirituale e materiale della comunità in cui operano”.
Il Premio “Il Bel San Giovanni”, opera del maestro Paolo Penko, è un bassorilievo realizzato con l’antica tecnica della fusione a cera persa, cesellato e lavorato a mano con la tecnica del “Penkato fiorentino”. Rappresenta il Battistero, fonte d’ispirazione per il nome del Premio poiché citato da Dante nel XIX canto dell’Inferno, come “il mio Bel San Giovanni”.