Attualità

Precari della cultura in piazza contro le chiusure

Il movimento "Non è tempo libero" ha manifestato nelle piazze italiane lanciando una petizione ai ministeri dei Beni culturali e delle Finanze

La mobilitazione nazionale lanciata da "Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali", ha visto partecipare anche i Biblioprecari di Firenze e l'associazione Progetto Firenze ad un flash mob andato in scena sul piazzale degli Uffizi. 

L'appello "Non è tempo libero, è il tessuto vivo delle nostre città". 

I precari della cultura, gli operatori dello sport, i lavoratori dei circoli, gli studenti hanno manifestato in tutta Italia per la chiusura indistinta di spazi essenziali per la cultura, la cura del corpo e della mente messa in atto dal governo per arginare il contagio da Covid. 

Foto di Progetto Firenze aderente alla manifestazione

"L’associazionismo, il mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport sono settori permeanti nel tessuto sociale, non sono il passatempo per qualcuno - hanno spiegato gli organizzatori - invitiamo a riflettere su come tutt’ora permanga questa condizione nonostante sia ormai stato assodato che non si tratta di luoghi dedicati al tempo libero, ma una risorsa da sfruttare e non da sacrificare: sono spazi con una dignità, che presentano un immediato ritorno in termini di utilità e che devono essere riconosciuti come tali. Per questo chiediamo riconoscimento perché il nostro lavoro non è tempo libero, risorse, perché non è bello, è essenziale e spazi perché senza spazio la società soffoca".

I consiglieri comunali di Firenze, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu hanno commentato "Il futuro del nostro Paese passa dalla capacità di vedere l'imprescindibile servizio offerto dall'educazione e dalla conoscenza a tutta la cittadinanza, che va oltre le dinamiche di mercato e del profitto di pochi sul breve periodo. Per questo eravamo in piazza anche noi oggi".