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Pitti Bimbo conquista i russi e i cinesi

L'85ma edizione di Pitti Bimbo ha totalizzato 5.300 compratori. Russia e Cina restano in testa tra i mercati di riferimento del salone

In termini assoluti la crescita dei buyer arrivati dall'estero per l'edizione numero 85 di Pitti Bimbo è stata lieve ma pur sempre confortante. Il salone alla Fortezza da Basso, insomma, tira e lo fa soprattutto con russi e cinesi, le cui performance sono migliorate del 16 e del 45 per cento. Bene anche Olanda, a +25 per cento, Ucraina a +24 per cento, Austria a +22 per cento. Sul fronte dei compratori, crescono anche quelli in arrivo da Germania, Brasile, Portogallo e dai paesi dell'area mediorientale. Si confermano i numeri di Francia e Stati Uniti. 

A calare, invece, è stato il numero dei buyer in arrivo da Spagna, Regno Unito, Turchia e Grecia. 

Nel dettaglio, al culmine della classifica dei principali mercati di riferimento del salone si colloca la Russia, con 207 buyer, la Cina, con 181, la Spagna, con 155 buyer, la Germania a quota 154, l'Olanda, con 107, il Regno Unito, con 106, la Francia, con 94, l'Ucraina, con 83, il Belgio, con 72, la Turchia, con 67, la Grecia, con 54, la Polonia con 49, l'Austria con 43, gli Stati Uniti con 40, il Libano con 37, il Giappone con 36, il Brasile con 34, il Portogallo con 33, gli Emirati Arabi con 32 e la Svizzera con 28.

Guardando al mercato domestico, gli italiani hanno fatto registrare una flessione negativa che si è collocata intorno all'8 per cento. Più o meno lo stesso trend di Pitti Uomo.