Attualità

Piccola e disconnessa, ritratto di bottega

Nell'indagine condotta da Palazzo Vecchio per sviluppare la piattaforma dedicata online emerge un quadro di scarsa digitalizzazione del commercio

La maggioranza delle botteghe vendono alimentari e hanno meno di 3 addetti

Il 67% delle botteghe non ha un sito Internet e l’81% dice ‘sì’ alla creazione di una piattaforma online di shopping cittadino sull’esperienza del portale Le Botteghe di Firenze lanciato dall’amministrazione comunale durante il primo lockdown. E’ quanto emerge dall’indagine lanciata ad Aprile scorso per raccogliere dati in formato anonimo da porre alla base dei prossimi sviluppi del portale. E il ritratto di bottega che ne emerge è quello di un tessuto prevalentemente composto da attività piccole o piccolissime, in larga misura prive di un proprio sito e invece più propense all'utilizzo dei social, Facebook in testa.

L’indagine ricostruisce la situazione delle botteghe pre e post Covid-19 dal punto di vista della digitalizzazione, dell’utilizzo di Internet e dei social media, delle piattaforme di e-commerce o app dedicate, dell’adesione al Cashback di Stato, ma anche dell’incremento delle consegne a domicilio e delle modalità di gestione del servizio, individuando vantaggi e ostacoli riscontrati dai titolari nelle diverse esperienze, inclusa l’adesione al portale Le Botteghe di Firenze per verificare l’interesse verso una piattaforma digitale di e-commerce.

Sono 400 le risposte arrivate al questionario che fotografa le botteghe di Firenze. Più della metà degli esercenti ha un’attività alimentare (57,3%) e a seguire il 28,7% di prodotti extra-alimentari, 9% librerie e 5% edicole. Oltre un quarto delle botteghe ha meno di 3 addetti, mentre solo il 4% ha più di 7 addetti. Quasi il 50% sono attività in servizio da più di 20 anni nel territorio fiorentino e solo il 2,4% sono state aperte nell’ultimo anno. 

Nonostante il 91,5% utilizzi i social media per la propria attività (in prima posizione Facebook con il 35,2% seguito da Instagram con il 27,6%), solo il 3,7% ha creato una propria App per smartphone e il 38% non ha ancora un sito internet (per il 44% per motivi di costi, per il 34% perché non lo ritiene utile). 

Tra le attività dotate di sito, questo è stato creato per l’87% prima del lockdown, per l’8% dopo il lockdown e il 5% durante. Il 42,7% effettua vendite utilizzando il servizio dell’e-commerce (ordini e pagamenti online), mentre il restante 67,3% non fornisce questo servizio (tra questi, il 23,8% non è interessato, mentre al 33,5% piacerebbe utilizzare questa modalità). Il 50,4% consegna su tutto il territorio del comune di Firenze, mentre il 49,6% ha i principali clienti che abitano vicino al proprio negozio. 

Durante la prima ondata di Covid-19, il 16% ha notato un incremento maggiore del 50% della percentuale di consegne a domicilio sul totale delle vendite giornaliere, mentre da ottobre 2020 solo il 2,2%. Più del 50% delle attività che hanno aderito al Cashback di Stato hanno notato un aumento dei pagamenti attraverso bancomat o carta di credito, mentre il 44,4% non ha riscontrato differenze. Per quanto riguarda il sito Le Botteghe di Firenze, l’81,1% ha dato un giudizio positivo; con un 32,9% che vorrebbe dei cambiamenti all’interno del sito.

Le principali richieste riguardano una maggiore pubblicità e visibilità e la possibilità di rendere il sito più intuitivo e facile da utilizzare. L’81,1% è interessato alla creazione di una nuova piattaforma digitale di shopping cittadino. Le principali aspettative sono legate all’aumento delle vendite e all’ampliamento della clientela.

“Un modo per fotografare con dati diretti come è cambiato il posizionamento digitale delle botteghe a un anno e mezzo dall’inizio della pandemia - hanno detto gli assessori all’Innovazione Cecilia Del Re e al Commercio Federico Gianassi -, indagando l’impatto sull’attività e aprendo la strada a una piattaforma di shopping cittadino, anche a partire dalle informazioni fornite dagli operatori attraverso questa indagine”.

"Un importante strumento per capire il livello di digitalizzazione e l'uso di internet da parte delle botteghe artigiane e commerciali - ha rilevato il consigliere speciale per la statistica Enrico Conti - ma anche una base per definire le migliori modalità di sviluppo della piattaforma digitale per lo shopping cittadino del dopo Covid".