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Piazza Fedora Barbieri al Maggio fiorentino

La mezzosoprano, triestina di nascita ma fiorentina di adozione, è stata una delle voci più importanti della lirica italiana

Firenze ha celebrato il centenario della nascita della mezzosoprano Fedora Barbieri Barlozzetti intitolandole una piazza proprio di fronte al nuovo Teatro del Maggio musicale fiorentino.

L'attività di Fedora Barbieri Barlozzetti è stata riconosciuta dalle istituzioni come con la nomina a Commendatore dell'ordine al merito della Repubblica nel 1959 e quella di Cavaliere di gran croce nel 2000.

Una carriera durata sei decenni, la sua, più di un centinaio di ruoli affrontati, da Monteverdi a partiture nuove di Pizzetti e Luciano Chailly, diretta da musicisti del calibro di Furtwängler, de Sabata, Abbado. Con il Comunale di Firenze a segnare l’alfa e l’omega del suo destino: a partire dal debutto nel “Matrimonio segreto” di Cimarosa il 4 novembre 1940, fino all’addio alle scene, come Mamma Lucia della “Cavalleria rusticana”, il 3 novembre 2000, tre anni prima della morte.

Nata a Trieste il 4 Giugno 1920 fu allieva, dal punto di vista musicale, di Luigi Toffolo, triestino, musicologo,direttore d'orchestra e grande intellettuale e per la recitazione di Giulia Tess completando la complessa formazione di artista del melodramma o teatro lirico. Dal 1939, quando la barbieri vinse il concorso al Centro d'avviamento al teatro lirico (organizzato con i più importanti protagonisti del melodramma di allora come docenti) al 3 marzo 2003, giorno della morte, ha avuto la residenza a Firenze, avendo sposato nel 1943 Luigi Barlozzetti direttore amministrativo del Teatro comunale. Era un mezzosoprano e la qualità della sua voce è stata considerata tra le più belle del XX secolo. La sua straordinaria carriera iniziò, appunto, con il debutto al Comunale nella parte di Fidalma nel "Matrimonio segreto" di Cimarosa il 4 novembre 1940 cui seguì, il giorno seguente, quella di Azucena nel Trovatore. Fu impegnata subito anche nelle tournée che il Comunale, dal 1941 al 1943, riuscì a organizzare in tutta l'Europa, nel primo anno come Fidalma ma già l'anno seguente fu protagonista, in una sorta di prima "Renaissance" rossiniana, nella Cenerentola. Alla Scala debuttò a 21 anni, cantando nella IX di Beethoven diretta da Victor De Sabata. 

Al museo teatrale di Trieste, dove, tra l'altro si conserva l'archivio di Giorgio Strehler, vi è un fondo Barbieri insieme ai costumi e ai gioielli di scena. Poste italiane emetteranno un francobollo commemorativo nel Novembre in coincidenza con l'ottantesimo del debutto a Firenze.