Attualità

Pegaso d'Oro all'Istituto Geografico Militare

Eccellenza internazionale, l'Igm compie 150 anni e la Regione gli tributa la sua massima onorificenza per le sue preziose attività

La consegna del Pegaso d'Oro

Tra le mille altre attività, il suo personale misura periodicamente i movimenti tettonici riguardanti alcuni monumenti di Firenze. Allargando l'orizzonte, l'Istituto Geografico Militare di Firenze è responsabile della rete geodetica nazionale, della manutenzione e misurazione dei confini nazionali a supporto dell’attività del Ministero degli Esteri e assiste l’Esercito Italiano per l'orientamento e movimento, nazionale ed internazionale, sul terreno di uomini e mezzi. E poi vanta un archivio con più di 400.000 foto aeree e terrestri del territorio nazionale, delle ex colonie e dei teatri di guerra del I e II conflitto mondiale e cartografia ereditata dagli Istituti Topografici preunitari. 

E adesso che questa eccellenza internazionale compie 150 anni, ecco il riconoscimento. La data esatta dell'anniversario è il 27 Ottobre, ma oggi la Regione Toscana ha consegnato all'Istituto il Pegaso d’Oro, massima onorificenza regionale istituita nel 1993 per segnalare al pubblico encomio cittadini italiani o di altri Paesi, che hanno reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale attraverso la loro opera.

La cerimonia si è svolta oggi in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati. A condurla il presidente Eugenio Giani che ha consegnato il Pegaso d’Oro al comandante dell'Igm, il generale di divisione Pietro Tornabene. Tra i partecipanti anche il generale di corpo d'armata Rosario Castellano, comandante del Comando militare della Capitale, ente dell'Esercito Italiano dal quale l'Igm dipende.

“Questo riconoscimento – ha spiegato Giani - rappresenta il ringraziamento di tutta la Toscana all’Esercito Italiano per aver creato e mantenuto a Firenze la sede di questa importantissima e prestigiosa istituzione, che è un pezzetto di Firenze capitale. Risale infatti a quel periodo storico la decisione di concentrare in via Battisti, in locali che erano stati espropriati alla Chiesa, tutto il materiale geografico proveniente da Napoli, Torino e Modena, oltre a tutto quello che già c’era a Firenze".