Attualità

Palazzi e caserme, 300 milioni per ristrutturarli

Pronto il piano del Comune per restituire alla città oltre 175mila metri quadrati di edifici statali dal Forte Belvedere alla Caserma De Lauger

Il piano di ristrutturazione dei grandi complessi immobiliari statali tra centro e periferia è stato presentato in Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella, dal direttore dell'Agenzia del demanio Roberto Reggi insieme agli assessori all’Urbanistica Giovanni Bettarini e al Turismo Anna Paola Concia, insediata da pochi giorni. 

Nello specifico, sono stati illustrati 16 tra i numerosi piani di razionalizzazione e valorizzazione che riguardano ex caserme e palazzi storici che si sviluppano su un'estensione di oltre 175mila metri quadri e su un'area che, a livello territoriale è pari a circa 600mila metri quadrati. Il valore stimato del patrimonio edilizio interessato dal piano è di circa 360 milioni di euro. 

L'idea alla base del progetto è quella di far tornare alla piena fruizione dei cittadini gli edifici interessati. Tra questi, ad esempio, ci sono la Caserma De Lauger che diventerà unica sede della Polizia di Stato e il Forte Belvedere, destinato a divenire un centro multidisciplinare della contemporaneità, oltre a immobili storici inseriti in progetti di respiro internazionale come la Caserma Redi, che diventerà sede del Centro di ricerca del progetto europeo E-RIHS in Italia.

“Siamo di fronte a un’operazione ambiziosa da oltre 175mila metri quadrati tra vecchie caserme e immobili dello Stato che finalmente trovano una nuova destinazione e nuove funzioni di interesse per la città - ha detto il sindaco Nardella - e anche laddove prevediamo abitazioni lo facciamo con lo scopo di ripopolare il centro tenendo conto il principio del social housing”.

“Questo vuol dire dare possibilità di lavoro alle ditte, creare posti di lavoro che possono arrivare fino a 3mila unità di lavoro diretto ed oltre 5.000 unità di lavoro diretto e indiretto - ha spiegato - è una grande opportunità per la città con la quale noi andiamo a riempire i ‘buchi neri’ alcuni dei quali che sono rimasti da molti anni senza una destinazione. Anche questo è un modo per combattere il degrado e lo sfilacciamento delle periferie e del rapporto tra il centro storico e gli altri quartieri della città”.