Cronaca

Omicidio Duccio Dini, una scarcerazione

Morte Dini, l’assessore Funaro: “Amareggiati per la notizia della scarcerazione di uno degli individui coinvolti nell’omicidio di Duccio”

Duccio Dini

“Siamo veramente amareggiati per la notizia della scarcerazione di uno degli individui coinvolti nell’omicidio di Duccio Dini. Questa vicenda dimostra che il sistema penale italiano va rivisto, a partire dall’applicazione delle misure cautelari”. 

Lo afferma l’assessore a Welfare Sara Funaro a proposito della scarcerazione di una delle persone coinvolte nell’inseguimento che lo scorso 10 giugno causò l’incidente di via Canova in cui ha perso la vita Duccio Dini.

La persona finita ai domiciliari è uno dei sei Rom protagonisti dell'inseguimento che causò l'investimento mortale del 29enne Duccio Dini in via Canova. Il giudice ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dall'avvocato del macedone, che è già uscito da Sollicciano.

A suo favore l'assenza di condanne definitive e il capo di accusa ( tentato omicidio verso un parente che stava inseguendo con un furgone, che peraltro dovette fermarsi a causa di una foratura ) più flebile rispetto alle altre persone che sono ancora in carcere accusate dell'omicidio del giovane scooterista. 

“Come Comune abbiamo le mani legate di fronte alla decisione di tenere questa persona agli arresti domiciliari in un alloggio erp - spiega l’assessore -. Questo ci rende ancora più convinti della nostra richiesta alla Regione Toscana di riformare la legge sulle assegnazioni delle case popolari. Non è sostenibile mantenere case di edilizia popolare pubblica a persone coinvolte in reati gravi contro le persone o contro il patrimonio”, ha detto ancora l'assessore Funaro.

“Il sindaco Nardella - conclude Funaro - è in costante contatto con la famiglia di Duccio e conferma l’intenzione del Comune di essere sempre al loro fianco anche con la richiesta di costituirsi parte civile nel processo che si dovrà tenere”.