Attualità

Notte di follia e nel rione torna la paura

Sale la preoccupazione dei residenti in vista della bella stagione e della Movida nella quale aumentano i reati registrati nelle ore notturne

Una notte da incubo quella vissuta dai cittadini di San Jacopino tra mercoledì e giovedì quando sono stati svegliati da una rissa a suon di bastonate e bottigliate in strada dove è stato udito anche uno sparo, il punto di non ritorno.

Due persone in ospedale, quattro denunce e diverse persone sfollate è il bilancio della violenta rissa esplosa per questioni alloggiative all'interno di uno stabile occupato ed evacuato dalla Digos in una operazione di polizia, l'ennesima che ha illuminato a giorno l'intero rione.

"A ripensarci..." dice chi vive nelle strade da tempo raccontate solo attraverso i particolari di cronaca che si snodano tra piazza San Jacopino, ultimo baluardo del centro storico e piazza Puccini, porta di accesso a Novoli.

La voce dei Comitati cittadini, ce ne sono più di uno in zona, è la stessa "Siamo esasperati". Se il degrado lo vede una persona è percezione, se lo vedono più persone di vari palazzi e strade e soprattutto membri di diversi comitati potrebbe essere un problema.

La folle notte di mercoledì è solo l'ultima di una lunga serie di nottate che riempiono le cronache e i mattinali delle forze dell'ordine, uno stillicidio di reati dallo spaccio alle molestie, dai furti e atti vandalici alle risse.

Il Rione San Jacopino, simboleggiato dalla statua di Fiorenza opera del livornese Giampaolo Talani, è una terra di confine che appare distante dal centro storico al quale appartiene per suddivisione amministrativa e per poter essere compresa deve essere contestualizzata dal punto di vista sociale ed economico. Ci sono residenti che si domandano se questa operazione sia mai stata fatta.

A fare rumore sono i singoli episodi, le piazze e le strade in cui si verificano incidenti: piazza San Jacopino, piazza Dallapiccola, piazza Puccini, via Paisiello, via Galliano, via ponte all'Asse, Via Squarcialupi, Via Toselli,  Via Benedetto Marcello, Via Maragliano, Viale Francesco Redi. 

Un rione eterogeneo ad alta densità di residenti e per alcune strade anche alta densità di attività commerciali, dalle più tradizionali e storiche di vicinato alla grande distribuzione, circoli ricreativi e società di servizi ma anche nuove attività giovani e sperimentali. 

Una zona servita da tutto ma che da tutto sembra distante ad iniziare dal tram che la lambisce senza penetrarla, oggi su via Gordigiani per sbucare su viale Belfiore e domani lungo la vecchia linea ferroviaria della Leopolda e dunque legata ancora al trasporto su gomma. 

C'è chi ha chiesto un censimento per fare una radiografia del rione per contarsi e conoscersi meglio, per intercettare affitti e subaffitti ma anche occupazioni. L'espediente è stato la nuova raccolta differenziata, con l'occasione di individuare le utenze per lo smaltimento rifiuti in una zona che conta numerosi abbandoni lungo i marciapiedi.

Ma c'è di più e di peggio. Tra gli intercalari delle conversazioni ci sono frasi come "Non lasciare l'auto lì che di notte lanciano le bottiglie" ed ancora "Dove hai parcheggiato? Spostala subito che rompono i vetri" inoltre "Stai lontano da quel posto che vanno a bucarsi" oppure "In quel cortile che si accoltellano". Iniziare una conversazione con "Hai sentito cosa è successo stanotte?" non è diverso dal parlare del meteo.

Sono diversi i comitati che osservano e segnalano quanto accade in zona, dal Comitato Cittadini Attivi San Jacopino che collabora con Palazzo Vecchio ed organizza incontri di vicinato con le forze dell'ordine, al Comitato Fiorentino che protocolla esposti come accaduto l'autunno scorso per l'immobile finito al centro dell'ultima rissa ed ancora il Comitato San Jacopino e non mancano i Gruppi Facebook come Abusivismo e Degrado che rilanciano di volta in volta le segnalazioni.

 A differenza di rioni fiorentini nei quali le segnalazioni sono concentrate sotto una unica la lente, la varietà di vedute e punti di osservazione offerta da San Jacopino dovrebbe rappresentare un valore aggiunto e far scattare un allarme in più, quello della inequivocabile obiettività.