Attualità

Notte dell'acqua di San Giovanni, come si prepara

Cosa occorre e come si prepara l'acqua di San Giovanni, una tradizione fiorentina che si ripete nella notte della vigilia del Santo Patrono

Un antico rito che si rinnova, è l'acqua di San Giovanni che porta i fiorentini indietro nel tempo con le bacinelle ripiene di acqua e fiori di campo che dopo il tramonto attendono la notte del Santo.

Una notte magica quella tra il 23 e 24 Giugno nella quale il Sole e la Luna si incontrano, al tramonto.

La bacinella, ripiena o meglio adorna di fiori di campo viene esposta all'aria aperta durante la notte affinché la rugiada trasferisca all'acqua l'essenza dei fiori e con quella stessa acqua ci si lava il viso al mattino del 24 Giugno, San Giovanni.

Molti fiorentini proseguono la tradizione nel ricordo delle nonne che usavano fiori ed erbe aromatiche coltivate sui terrazzi e nei giardini o negli orti per chi aveva terreno da coltivare fuori dalle mura, in periferia o sulle sponde dei torrenti e dell'Arno.

Seguiamo la preparazione grazie alle indicazioni di Alessandra Camposano, nota guida turistica di Firenze. "Si prepara una misticanza di fiori di campo come papaveri, rose, fiordalisi, menta, iperico, sambuco, lavanda, camomilla, basilico, salvia, rosmarino da metterle a bagno in un contenitore di coccio, legno, vetro o ceramica pieno di acqua. Si lascia fuori, all'aperto, tutta la notte. Al mattino l’acqua si usa per purificare il corpo. Così il rito si ripete, da anni, per propiziare la nuova stagione".