Attualità

"Non ci siamo accorti che stava male"

E' quanto ricostruito da uno dei carabinieri imputati per la morte di Riccardo Magherini. I sanitari del 118: "Ci hanno detto che era pericoloso"

Vincenzo Corni è uno dei militari accusati di omicidio colposo ma è l'unico ad essere anche accusato di aver picchiato Riccardo Magherini mentre era già a terra, immobilizzato.

Davanti ai giudici del tribunale di Firenze Corni ha fornito la sua ricostruzione dell'accaduto: quando i militari sono riusciti ad ammanettare il ragazzo, Magherini ha infatti smesso di agitarsi. "Ho pensato fosse una quiete apparente - ha detto Corni -. Non ci siamo accorti che stava male, io non sono in grado di valutarlo. Ho pensato, visto lo sforzo che aveva fatto, che poi si fosse placato, di solito accade così".

"Aspettavamo il medico, eventualmente per un Tso - ha aggiunto il carabiniere -. Secondo me Magherini poteva tornare ad agitarsi, di lì a poco". 

Corni ha raccontato che i primi ad arrivare furono i volontari della Croce rossa: a loro il militare non avrebbe impedito di avvicinarsi al ragazzo ammanettato ma avrebbe anzi detto loro che avrebbero potuto togliergli le manette. Un volontario si avvicinò a Magherini: "Disse di aver sentito il respiro - ha spiegato il militare - e questo mi tranquillizzò. Io ho fatto l'operatore di polizia, loro sono gli operatori sanitari, io non sono in grado di fare l'operatore sanitario".

Corni, infine, ha parlato dell'altra accusa a suo carico, quella di percosse.

"Non ho dato dei calci - ha detto il militare, rispondendo in aula - L'unico piede che ho mosso è stato per far leva sulla spalla di Magherini, quando era a terra. Lui si muoveva, io dovevo tenere l'equilibrio, forse la percezione di chi vedeva da dietro era che stessi dando calci".

Una ricostruzione che cozza almeno in parte con quella fornita da Janeta Mitrea, volontaria della Croce Rossa che ha raccontato che una sua collega più esperta "due volte chiese ai carabinieri se era possibile togliere le manette". Le risposero di no "era pericoloso, perché solo in quattro erano riusciti a tranquillizzarlo". 

"Non mi impedirono di avvicinarmi - ha aggiunto - ma se mi dicono che è pericoloso è chiaro che non devo avvicinarmi, io non sono un super eroe". La volontaria ha poi detto di aver visto "un carabiniere a cavalcioni su Magherini" e altrettanto avrebbe fatto una seconda volontaria.