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Nessun posto a rischio alla Nuovo Pignone

In una nota Ge ha smentito la notizia circolata di cinquecento posti in bilico nell'azienda spiegando che gli ordini sono cresciuti del 18 per cento

Dopo che anche i sindacati avevano chiesto all'azienda di fare chiarezza, Ge è intervenuta con una nota smentendo i cinquecento posti a rischio. Nella nota l'azienda spiega  che "BHGE ha conseguito nel terzo trimestre del 2017 risultati economici positivi in termini di crescita degli ordini con un aumento del 18 per cento su base annua". 

"Per consolidare questo andamento, in un contesto generale del mercato dell'oil & gas che rimane non positivo a causa del perpetrarsi della crisi del settore legata al prezzo del petrolio, è necessaria una sempre crescente attenzione ai costi e alla produttività. L'azienda non intende comunque - spiega ancora la nota  - procedere mettendo a rischio cinquecento posti di lavoro". Nello specifico dell'attività che ha sede a Firenze, l'azienda parla di  "ordini importanti, di cui fa parte anche Nuovo Pignone" come un contratto a supporto del progetto Coral South FLNG di Eni East Africa (EEA), al largo delle coste del Mozambico per la la fornitura, proprio attraverso la controllata Nuovo Pignone, di turbomacchine per la produzione di energia elettrica e il processo di refrigerazione del gas del nuovo impianto FLNG (floating liquefied natural gas).

La sollecitazione a fare chiarezza rivolta all'azienda era stata avanzata anche dalla Fiom Cgil di Firenze.