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Nesi nuovo presidente degli artigiani restauratori

​Tommaso Grassi Nesi succede a Primo Biagioni, a Firenze oltre 8.000 imprese si occupano di completamento e finitura di edifici, 226 le specializzate

Il nuovo presidente provinciale di Confartigianato restauro è Tommaso Grassi Nesi che succede a Primo Biagioni che resta nel gruppo di lavoro specializzato dell'associazione di categoria fiorentina. Grassi Nesi viene da una importante famiglia di restauratori che si è occupata, tra l'altro del restauro del ciclo di affreschi di Andrea di Bonaiuto nel Cappellone degli Spagnoli e dell’inferno e paradiso di Nardo di Cione nel Convento di Santa Maria Novella a Firenze. Oggi lavora insieme alla moglie Eva Martini, restauratrice.

A Firenze oltre 8.000 imprese si occupano di completamento e finitura di edifici mentre sono 226 le imprese specializzate coinvolte in attività di conservazione e restauro di beni culturali, di queste il 90 per cento sono piccole imprese artigiane, che collocano Firenze ai primi posti in Italia.  

“Raccogliere il testimone dal Maestro Primo Biagioni è un onore e uno stimolo ad eguagliare quello che lui ha fatto per gli artigiani fiorentini. Mi impegnerò ad ascoltare tutti, ad essere presente e ad attuare due strategie contestuali e complementari: gli artigiani non possono affidarsi solo a Internet e ai portali web per la promozione del proprio lavoro, servono eventi e spazi fisici che consentano una conoscenza attiva. Allo stesso tempo, gli artigiani oggi non lavorano più solo col pennello, nella cassetta degli attrezzi è normale avere un laser: è quindi fondamentale stare al passo con l'innovazione, favorire momenti di dialogo con altre figure professionali come ingegneri, chimici e biologi. Durante il mio mandato spingerò sull'aggiornamento e sulla formazione continua, su aggregazioni fra artigiani per favorire l'acquisto in maniera collettiva di strumentazioni all'avanguardia e sulla creazione di uno spazio di coworking che attraverso la vicinanza tra artigiani con specializzazioni anche diverse sia da stimolo per la creazione di un ecosistema di crescita”.

“In questa prospettiva sono vitali gli investimenti pubblici in interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali che, oltre a contribuire alla crescita del flusso di turisti, in particolare stranieri, genera un importante ritorno in termini di occupazione e crescita economica” ha concluso Nesi.