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"Nel nodo Av il problema sono le terre di scavo"

Il presidente dell'Anac Cantone ha incontrato la commissione ambiente del Consiglio regionale: "Il passante di Firenze è un caso che non ci fa onore"

Il responsabile dell'Autorità anti-corruzione non ha risparmiato parole dure sul caso dei cantieri Av di Firenze,  bloccati dal 2013 e al centro di un'inchiesta giudiziaria che ha portato al rinvio a giudizio di oltre 30 persone per vari reati fra cui associazione a delinquere, falso e corruzione. Nel processo l'Autorità anticorruzione si è costituita parte civile e sull'intera vicenda sempre l'Anac ha presentato una relazione nell'agosto 2015.

“E' un problema tutto italiano, tipico del nostro Paese e del nostro sistema di appalti pubblici - ha spiegato Cantone ai membri della commissione - Un caso emblematico che non ci fa onore”.

Secondo quanto dichiarato da Cantone, oltre ad un sistema di appalti definito quanto meno complesso, lo stallo Tav a Firenze, su cui peraltro non è possibile fare previsioni, “né in termini di conclusione né tanto meno di ripresa dei lavori”, è tutto imputabile alle terre di scavo. O, meglio, ai criteri di smaltimento ancora non chiari. 

Questo tema ha svolto un  ruolo determinante ma ci sono altri fattori che hanno contribuito a rendere Firenze molto distante da Bologna, dove è stata realizzata, terminata e messa in funzone un’opera simile. 

"Tra questi una programmazione come al solito carente - ha spiegato Cantone - un aumento contrattuale molto elevato (circa il 10 per cento) che ha comportato enormi ritardi, un contenzioso rilevante, con 300 milioni di riserve, ancora non riconosciuto ma comunque pesantissimo”. 

Infine la difficoltà ad interfacciarsi con i cittadini che Cantone spera sia superata con il nuovo Codice dei contratti, nella parte in cui viene inserito il dibattito pubblico. Una pratica che ha definito “centrale per far comprendere costi e benefici di opere molto impattanti". "Non rappresenta la soluzione di tutti i problemi - ha sottolineato il presidente dell'Anac - ma è certamente una valutazione reale”.

Un’altra situazione che l’Autorità sta monitorando è quella relativa ai conci in galleria. Se all’inizio si ipotizzava ne fossero stati utilizzati di più economici ma meno sicuri, recentemente pare siano stati superati del tutto prevedendone un diverso utilizzo.