Attualità

Nel Fiorentino stipendi ridotti dalla crisi Covid

"Con meno di 1.000 euro al mese o mangi o paghi le bollette", la Cgil ha registrato quasi 20.000 domande per la Cassa integrazione ordinaria

Il Covid ha inciso fortemente nelle tasche dei lavoratori, anche nella provincia di Firenze c’è chi ha perso lavoro, contratti a termine non rinnovati, apprendistati non confermati e stagionali cui è mancata la stagione e con il lavoro se n’è andato anche il reddito.

Mirko Lami, segretario Cgil Toscana con delega al mercato del lavoro ha analizzato la situazione reddituale nelle province toscane.

Secondo i dati resi noti dalla Cgil "Centinaia di migliaia di cassaintegrati con stipendi non superiori a 2.159 euro si sono ritrovati con 998 euro di cig e con non molto di più chi aveva stipendi superiori. Se con uno stipendio di 1200-1300 euro potevi anche con fatica arrivare a fine mese, con meno di mille o mangi o paghi le bollette".

Ecco i dati per la provincia di Firenze: "Cassa integrazione ordinaria 19.849 domande pervenute, di cui ancora 254 da definire, Cassa integrazione in deroga istruttoria 12.659 pervenute di cui 14 ancora da definire, Cassa integrazione in deroga ma diretta da INPS 19.588 pervenute di cui 1348 da definire, Bonus Baby Sitting 27.203 pervenute 392 ancora da definire".

"Secondo l’Associazione Lavoro&Welfare, si stimano in quasi mezzo miliardo di euro il quantum perso dai lavoratori toscani. La stessa associazione ha anche esaminato la busta paga di un operaio metalmeccanico, con 22.200 euro lordi all’anno di retribuzione, e il dato che ne ha ricavato è quello di una perdita netta mensile di 460 euro. E come se non bastasse le tredicesime di quest'anno, sono state ridimensionate per le chiusure temporanee che ci sono state causa Covid, chi ha superato, infatti, 14 giorni di cassa integrazione nel mese, non ha maturato i ratei della tredicesima e delle ferie" ha detto Lami.