Cronaca

Muore notissimo docente universitario

Addio a Alessandro Serpieri professore emerito di letteratura inglese dell'ateneo fiorentino studioso dell'interpretazione di Shakespeare

Alessandro Serpieri aveva 82 anni e l'annuncio della sua scomparsa è stato dato dall'Ateneo toscano. Dal 1979 al 1983 Serpieri è stato presidente dell'Associazione Italiana di Studi Semiotici e dal 1991 al 1993 ha presieduto l'Associazione Italiana di Anglistica.

Serpieri si è occupato prevalentemente di opere teatrali e poesia in lingua inglese, traducendo e curando svariate opere tra gli altri di William Shakespeare, T.S. Eliot e Joseph Conrad. 

Nel 1992 ha vinto il Premio Mondello per la traduzione dei "Sonetti" di William Shakespeare pubblicati da Rizzoli. Per la traduzione de "Il primo Amleto" di Shakespeare (Marsilio) vinse il XVIII Premio Monselice per la traduzione letteraria (1998), mentre nel 2009 gli è stato assegnato il Premio Grinzane Cavour per la traduzione dell'Otello" di Shakespeare (Marsilio). Serpieri è anche l'autore di una monumentale e innovativa interpretazione semiotica del Bardo, dal titolo "Nel laboratorio di Shakespeare. Dalle fonti ai drammi", pubblicata in quattro volumi da Pratiche Editrice.

Alessandro Serpieri è autore anche di due romanzi "Mostri agli alisei" (Bompiani, 1977) e "Mare scritto (Manni, 2007) - e del testo teatrale "Dracula" (1988). Nato a Molfetta nel 1935, dopo essere stato assistente all'Università di Bologna dal 1963 all'inizio degli anni Settanta, Serpieri è divenuto professore ordinario di lingua e letteratura inglese nel 1971 all'Università di Firenze, dove ha insegnato fino al 2003. 

E' stato direttore dell'Istituto di Lingua e letteratura inglese e nordamericana dal 1994 al 1998 e del Dipartimento di Filologia moderna dal 1999 al 2000. Serpieri ha indagato in particolare l'opera di Shakespeare, con contributi originali come "I sonetti dell'immortalità: il problema dell'arte e della nominazione in Shakespeare" (Bompiani, 1975; 1998) e "Otello: l'Eros negato. Psicoanalisi di una proiezione distruttiva" (Coopli, 1976; Il formichiere, 1978;, Liguori, 2003).