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Mulina, il Tar annulla la revoca della concessione

I giudici hanno dato ragione alla società vincitrice della concessione dell'ippodromo dopo lo stop del Comune. Resta l'indagine per turbativa d'asta

Nella braccio di ferro con Palazzo Vecchio è uscita vincitrice la Pegaso srl, che si era aggiudicata la concessione dell'ippodromo delle Mulina alle Cascine, salvo poi vedersela revocare dal Comune di Firenze per inadempimento degli obblighi assunti come il pagamento dei canoni di affitto. Per i giudici del Tribunale amministrativo, però, la revoca non aveva ragione di essere perché la struttura consegnata alla società aveva al suo interno opere abusive. In altre parole, la Pegaso secondo il Tar non aveva modo di intervenire sull'area ricevuta. 

In ogni caso, chiuso questo capitolo, resta l'inchiesta per turbativa d'asta che si riferisce alla fase di aggiudicazione dell'appalto. Indagati sono Oliviero Fani, Luisa Chiavai e Lorenzo Zheng, amministratori della società, Massimo Cortini, uno dei soci del raggruppamento di imprese Rti e Simone Tani, ex assessore di Palazzo Vecchio e membro della commissione aggiudicatrice che, il 18 ottobre del 2012 prima, e il 20 ottobre del 2014 poi, sigillò, per due volte, la vittoria del bando per la Pegaso.

Una storia iniziata nel 2012, quando fu bandita la prima gara d'appalto dall'amministrazione comunale fiorentina per la valorizzazione dell'ippodromo Le Mulina fu vinta dalla Pegaso srl. Il raggruppameno di imprese Rti Park Lives, uscito sconfitto, presentò ricorso al Tar che poi sospese l'aggiudicazione. Stando alla ricostruzione dei titolari dell'inchiesta della procura, tempo dopo il Comune decise di annullare la gara ma anche questa decisione fu impugnata da Rti Park Lives. Secondo gli inquirenti, nei mesi successivi, ci sarebbero state pressioni  dalla Pegaso per ritirare il ricorso e non partecipare ad una eventuale seconda gara. Il tutto in cambio di un subappalto per gestire, nell'ippodromo.