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Morto Uberto Bini, lutto nel Calcio Storico

Scrittore e appassionato di tradizioni fiorentine, cordoglio del'assessore alle Tradizioni popolari e del presidente del Calcio Storico Fiorentino

Firenze piange la scomparsa di Uberto Bini, scrittore e amante delle tradizioni popolari fiorentine, promotore della Partita dell’Assedio, fondatore dell’associazione 50 minuti che comprende le vecchie glorie del Calcio Storico. 

“Con Uberto Bini ci lascia un uomo molto legato a Firenze, che ha dato tanto al Calcio Storico Fiorentino. Uberto era un grande appassionato della tradizione popolare per eccellenza della nostra città e grazie a lui e ai suoi libri non ci dimenticheremo le tante e belle emozioni che i Calcianti hanno fatto vivere alla città” hanno detto l’assessore alle Tradizioni popolari Andrea Vannucci e il presidente del Calcio Storico Fiorentino Michele Pierguidi. “È una perdita importante - continuano Vannucci e Pierguidi -, sentiremo tutti la sua mancanza. Aveva tante idee e progetti per il Calcio storico, che negli anni è cresciuto anche grazie a lui. È a Uberto, infatti, che si deve la rievocazione storica della Partita dell’Assedio il 17 febbraio di ogni anno”. “Ci piace anche ricordare il suo cuore immenso e la sua attenzione per le associazioni di volontariato e le persone più fragili - aggiungono -. Tante sono state le occasioni e le partite per raccogliere fondi di beneficenza. Alla famiglia vadano le condoglianze nostre personali e della città di Firenze”.

Il cordoglio per la scomparsa di Bini è stato espresso anche dal Direttore del Corteo Storico, Filippo Giovannelli che ha ricordato "un’opera epica quella di intervistare decine e decine di Calcianti e riportare su due libri, che resteranno nella storia del Calcio, le emozioni e le parole più importanti delle loro gesta". Ed ancora "È stato lui che ha fortemente voluto ripristinare la rievocazione storica della Partita dell’Assedio il 17 febbraio di ogni anno, quando un po’ per scherzo un po’ per sfida si svolse la prima edizione in piazza Santa Croce sulle pietre insieme ad un ipotetico processo a Malatesta Baglioni, tutti eretti sulle panchine di pietra, assolvendolo per aver salvato Firenze dal saccheggio; amava raccontarlo ogni volta, era fermamente convinto di questa interpretazione della storia.
Conserveremo gelosamente il suo ricordo come una persona perseverante e decisa, come un uomo che del Calcio Storico aveva fatto la sua passione principale, tutto in funzione dei “suoi” veterani, tutto per giocare partite su partite, raccogliere e raccogliere fondi per fare beneficenza. Non c’era partita se non c’era da aiutare qualche associazione di volontariato, in particolare per la lotta contro i tumori. Il 17 febbraio non sarà solo il giorno dell’orgoglio cittadino, ma anche il giorno di Uberto Bini".