Attualità

Mobilitazione regionale contro la bioraffineria

Gli ambientalisti toscani hanno presentato a Firenze una manifestazione di protesta organizzata per bloccare la bioraffineria di Stagno, a Livorno

Appuntamento davanti al Consiglio regionale della Toscana, in via Cavour a Firenze, per presentare una manifestazione in programma nel fine settimana contro l'impianto Waste to Methanol nel quadro della ristrutturazione della raffineria Eni di Stagno, a Livorno. Presenti le Mamme No Inceneritore e Legambiente con gli ambientalisti toscani arrivati da Cecina, Capannori, Pisa, Livorno e Grosseto, il Comitato contro l'inceneritore di Scarlino e della Piana di Prato e Pistoia, il Comitato contro la discarica di Firenzuola e il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera. 

"E' stato chiamato "bioraffineria" e sponsorizzano quale impianto per produrre "carburanti" dai rifiuti, esportati dalla provincia di Firenze, una volta sottoposti ad un inedito processo di gassificazione/catalizzazione e cioè di "riciclo chimico" dissipativo di materiali ancora recuperabili e risorse naturali quali acqua e ben lungi dall'essere stato codificato in un concreto progetto, non essendo a tutt'oggi una tecnologia provata" hanno detto gli organizzatori della manifestazione. 

Gli ambientalisti hanno sottolineato "I vecchi impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani ormai ridotti a 4, erano 9 quelli previsti all'inizio del 2000, continuano a bruciare risorse e a generare inquinamento, anche con progetti e programmi di ristrutturazione finalizzati al trattamento termico e alla combustione di fanghi e altri materiali di scarto, come nel caso dell' impianto di Baciacavallo, a Prato. Nel contempo le enormi discariche regionali di Peccioli, di Rosignano e di Podere Rota e del Cassero a Serravalle Pistoiese continuano a costituire una barriera all'estensione e alla diffusione delle raccolte differenziate, allo sviluppo delle buone pratiche. Ad esempio, le raccolte differenziate in Toscana, soprattutto nell'area fiorentina e del sud della Toscana, sono abbondantemente sotto la media nazionale del 58,2 per cento registrata nel 2018. A dispetto di dichiarazioni retoriche crescono le volumetrie autorizzate per i conferimenti in discarica, vedi Peccioli, Cassero e Rosignano". 

La conclusione "Dai candidati presidenti alle prossime elezioni regionali toscane pretendiamo: una strategia efficace di riduzione dei rifiuti e di massimizzazione della quantità e qualità dei materiali avviati a riciclo; una uscita dalla strategia dell'incenerimento e delle discariche con la previsione di chiusura degli impianti ancora attivi e l'abbandono della programmazione di nuovi impianti come quello ipotizzato a Stagno e quello di Baciacavallo".